
Una vicenda emozionante, divertente e agghiacciante insieme, che costringe l’attrice e il pubblico a oscillare in un’altalena di sentimenti estremamente...
Una vicenda emozionante, divertente e agghiacciante insieme, che costringe l’attrice e il pubblico a oscillare in un’altalena di sentimenti estremamente coinvolgente. Veronica Pivetti (nella foto), attrice e doppiatrice, è protagonista, questa sera alle 21 all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola, de ‘L’inferiorità mentale della donna’, nell’ambito della stagione teatrale a cura di Ater Fondazione. "Come stanno le cose riguardo ai sessi? Un vecchio proverbio ci suggerisce: capelli lunghi, cervello corto". Esordiva così Paul Julius Moebius, assistente della sezione di neurologia di Lipsia, nel suo trattato del 1900 ‘L’inferiorità mentale della donna’, da cui è tratto il titolo dello spettacolo. Giovanna Gra riprende il testo, un evergreen del pensiero reazionario, e lo affida all’interpretazione di Veronica Pivetti, accompagnata dal musicista Anselmo Luisi, che eseguirà interventi musicali dal vivo che andranno a enfatizzare l’assurda contemporaneità e la paradossale razionalità di certe affermazioni. Lo spettacolo mette in scena testi che in pochi conoscono, fra i più discriminanti, paradossali e, loro malgrado, esilaranti scritti razionali del secolo scorso. Veronica Pivetti, moderna Mary Shelley racconta, grazie a bizzarre teorie della scienza e della medicina, l’unico, vero, orrorifico Frankenstein della storia moderna: la donna. Nella messa in scena dello spettacolo, gli scritti razionali sono contrappuntati da canzoni vecchie e nuove ispirate alla figura femminile, impreziositi da deliranti misurazioni dell’indice cefalico a cui Veronica Pivetti si sottopone.
m.s.c.