REDAZIONE MODENA

L’attacco di Platis: "Medici esterni pagati a peso d’oro, non è ancora finita"

Il vice coordinatore regionale di Forza Italia punta il dito contro l’Ausl "Corsi 118, boom di richieste: ma la nostra provincia è penalizzata. E intanto continuano con gli incarichi alle cooperative private".

Un’immagine di archivio di una corsia ospedaliera

Un’immagine di archivio di una corsia ospedaliera

di Giorgia De Cupertinis

"Prima dicono che non ci sono medici 118 e ricorrono alle coop private, spendendo fino a 1691 euro per singolo turno, poi fanno un corso per l’abilitazione e sono sommersi da richieste. Peccato che con una insensata graduatoria pluri-provinciale, Modena sia cenerentola. Ci sono gli estremi quindi per un esposto alla Corte dei Conti, che presenterò".

Va dritto al punto Antonio Platis, vice coordinatore regionale Fi e candidato consigliere per le elezioni regionali, che nel suo duro attacco "immortala" ben più di una criticità. Riavvolgendo il nastro, Platis ricorda per l’appunto come "nel 2022 la Corte dei Conti abbia dichiarato come non fosse possibile continuare con le cooperative private di medici – incalza –. Questa Ausl continua però ad andare comunque nella medesima direzione, ed anche nel 2024 ha speso denaro pubblico per questo servizio: ricordiamo che ogni turno costa oltre 1600 euro, cioè una cifra esorbitante". Ma questo, secondo lo stesso Platis, non è l’unico ostacolo che mette a rischio il futuro della sanità: i riflettori sono stati accesi, infatti, anche sul tema, – ormai ricorrente – della mancanza di personale.

"Dopo un’infinità di battaglie per alzare il tetto dei frequentanti, è partito un corso abilitante per i dottori che vogliono operare nel 118 ma i posti sono appena 35 su 171 domande. L’Ausl, invece di organizzarne uno proprio come la normativa sostiene, ha seguito le direttive regionali che prevedevano l’accorpamento in un’unica graduatoria di Bologna, Ferrara e Modena – punta il dito Platis –. Il risultato è stato che solo alcuni modenesi, verosimilmente appena tre, potranno frequentare quel corso. Certo, anche i medici abilitati di Ferrara o Bologna potranno fare domanda nei Pronto Soccorso di Modena ma è più probabile che rimangano nei loro territori dove, comunque, le richieste sono altissime. D’altra parte, anche i prezzi dell’affitto e il probelma case, di certo, non invogliano a trasferirsi qui". "Ancora una volta la provincia di Modena risulta penalizzata, ma non solo: 35 posti in tre province sono comunque insufficienti – continua – eppure si continua a ‘gridare’ alla carenza di organico. Che senso ha quindi l’apertura, da parte del Ministero all’aumento dei posti in medicina se poi la Regione non dà la possibilità ai sanitari di lavorare?".

Il duro attacco non termina qui.

"Proprio in queste ore – conclude – la UILFPL di Modena ha lanciato un allarme sulla grave situazione della sanità modenese, legata proprio alla carenza cronica di personale e conseguente ed eccessivo ricorso allo straordinario, con liste d’attesa sempre più lunghe che mettono a dura prova il sistema sanitario locale, compromettendo la qualità delle cure erogate ai cittadini.

Si invocano assunzioni immediate e un piano strutturale per garantire un adeguato numero di operatori in tutte le strutture, facendo presente come nelle Aziende Sanitarie modenesi vi sia stata una riduzione della dotazione organica di 350 unità solo nel 2023 ma anche un numero stratosferico di giornate di ferie maturate e mai godute: a dicembre 2023 e solo per il personale sanitario si parla di oltre 81mila ore. La scorciatoia del ricorso alle cooperative di Medici è un palese toppa ad una serie di errori commessi dai vertici dall’Ausl e dalla Regione che non possono ricadere come sempre sulle tasche dei cittadini".