GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

L’assessora Federica Venturelli: "Facevo politica già a 15 anni. Ho ancora la stessa passione"

Le classi miste a Modena? "Solo nei cognomi, avanti con lo Ius scholae con chi ci sta". Resta alla segreteria del Pd: "Non si lascia il partito dal giorno alla notte prima delle Regionali".

L’assessora alla Scuola e all’Università Federica Venturelli

L’assessora alla Scuola e all’Università Federica Venturelli

Ha iniziato a fare politica a 15 anni quando, come rappresentante degli studenti, organizzava gli scioperi contro la riforma Gelmini: "Mi battevo per una scuola libera e pubblica e contro i tagli del Governo". Poi il Consiglio comunale, il Partito democratico e ora l’esperienza in giunta a occuparsi di scuola e università. "L’onore e la responsabilità che sento sono davvero indescrivibili. La consapevolezza che ho è che la passione e la determinazione della Federica di 15 anni sono rimaste le stesse".

Assessora Venturelli, neanche il tempo di prendere le misure della sala giunta che è stata travolta dai consueti macigni degli inizi dell’anno scolastico.

"Dal primo giorno mi sono subito occupata di risolvere il problema del ritardo della graduatoria di assegnazione dei posti al nido, consapevole di quanto questi servizi siano fondamentali nella conciliazione vita e lavoro delle famiglie, soprattutto delle donne. Ho sfruttato questo periodo per conoscere e studiare. Sto andando in tutte le scuole, di ogni ordine e grado, a incontrare e ascoltare i dirigenti scolastici e il personale".

In che modo si può conciliare vita e lavoro delle famiglie?

Anche quest’anno siamo riusciti ad attivare i prescuola e il prolungamento scolastico, abbiamo avviato il nuovo piano formativo per educatori ed insegnanti organizzati da Memo e riaperto gli sportelli di sostegno ai ragazzi e alle famiglie, stiamo attivando i progetti di scontistica contro il caro libri".

Le persone prima delle strutture.

"Penso che il più grande capitale della scuola siano le persone e conoscere i loro bisogni e problemi sia la prima cosa che un’assessora debba fare per svolgere al meglio il suo lavoro. Poi naturalmente ci dedichiamo anche alle strutture: eredito un grande lavoro svolto e le cose da fare sono ancora molte".

Per esempio?

"Abbiamo sfruttato questo periodo di chiusura per fare manutenzione, riammodernare, abbellire e rendere più sicuri i nostri edifici scolastici".

Di cosa secondo lei ha bisogno la scuola modenese.

"Serve un rafforzamento, accurato e lungimirante, insieme agli enti preposti, di una pianificazione provinciale per l’orientamento alle scuole superiori, che tenga conto delle criticità emerse negli ultimi anni per quanto riguarda la scelta e l’accesso da parte degli studenti delle scuole medie della nostra provincia. Realizzeremo inoltre il maggior numero possibile di ’aree quiete’ perché la sicurezza delle strade intorno alle scuole è fondamentale per agevolare il percorso verso l’autonomia degli spostamenti a piedi, attraverso il trasporto pubblico locale o l’uso della bicicletta".

Si riuscirà a coprire tutte le cattedre entro l’inizio dell’anno?

"Questo è l’obiettivo. C’è forte preoccupazione per il numero di posti di ruolo autorizzati dal Ministero inferiore rispetto al fabbisogno ed è necessario fare chiarezza e assicurare un inizio regolare delle scuole, con insegnanti in tutte le classi e con il minimo ricorso alle supplenze".

Ci sono insegnanti idonei al concorso ma ancora senza cattedra.

"Fermo restando il diritto all’assunzione per quanti stanno sostenendo il primo dei due concorsi Pnrr (grazie al Governo precedente che ha previsto 70.000 assunzioni), ciò che è stato chiesto a più riprese, sia dalle forze politiche di opposizione che dai sindacati, è il contemperamento delle esigenze dei vincitori del concorso Pnrr con quelle degli idonei 2020".

Una rappresentanza delle mamme aveva avanzate alcune proposte (parcheggi rosa in centro, sostegno psicologico alle mamme): sono praticabili?

"Sono un’opportunità che Amministrazione e Ausl garantiscono, ma si può valutare come incrementarle. Come amministrazione comunale siamo aperti e disponibili all’ascolto delle istanze che provengono dalla città".

Modena si caratterizza per un alto numero di classi miste, bimbi nati in Italia ma di famiglie straniere. Occorre un grande lavoro di mediazione da parte degli insegnanti.

"Le classi miste sono soprattutto nei cognomi dei bambini che in tantissimi casi sono nati in Italia e magari hanno anche un bell’accento modenese, e soprattutto si sentono parte della nostra comunità. Sicuramente per garantire pari condizioni di accesso e continuità scolastica per tutti, occorre un importante lavoro di mediazione rivolto in particolare alle famiglie. Penso che il Pd e centro-sinistra facciano bene a sostenere la battaglia politica sullo ius scholae. Se c’è anche un briciolo di possibilità con alcune aperture della maggioranza, questa deve essere percorsa".

Sul fronte universitario urgono alloggi. Mezzetti ha detto che bisogna occuparsi dei temi inmaniera trasversale, anche il suo assessorato sarà coinvolto.

"La città universitaria coinvolge quasi tutti i settori. Ho programmato un incontro con tutti gli assessori e tecnici coinvolti, incontrerò le rappresentanze studentesche e a settembre riprenderà anche l’attività del tavolo istituzionale con l’Università e gli enti che si occupano del sistema di accoglienza degli studenti. La casa è la priorità, per giovani, studenti, lavoratori e famiglie".

Come garantirla nei fatti?

"Da un lato le nuove destinazioni di Sant’Eufemia ed ex Corni saranno un motore di rigenerazione, favorendo anche attività di socializzazione, incontro, cultura e servizi nelle zone interessate, dall’altro per ampliare l’offerta ci siamo dati l’ulteriore obiettivo di individuare alloggi a prezzi calmierati tra quelli sfitti e non utilizzati per incentivare la rigenerazione e il riuso del patrimonio immobiliare della città, diversificando le opportunità abitative per gli studenti".

Spostandoci sul piano prettamente politico, resta aperto il contenzioso sulla segreteria. Nel momento in cui è diventata assessora le hanno chiesto di lasciare la guida del Pd. Il partito preme per le sue dimissioni. O ci sono altre soluzioni in vista? l’affiancamento di una seconda figura per esempio?

"Nessun contenzioso con nessuno. Si tratta di trovare una soluzione che consenta di svolgere il mio impegno amministrativo e gestire la responsabilità in modo condiviso nel partito, tenendo conto delle richieste di persone che mi chiedono di non lasciare il partito dal giorno alla notte, ma di creare un percorso che porti al congresso il prossimo anno insieme al Pd provinciale. Il mio impegno in assessorato è assoluto e stiamo lavorando in intesa con il Pd provinciale per potenziare anche la segreteria per affrontare al meglio le elezioni regionali".