Vignola (Modena), 29 dicembre 2024 – Ha 72 anni e da 55 anni fa il barista, ma chi lo conosce non ci crederà mai: il suo spirito, infatti, è quello di un eterno ventenne. Insomma, per Graziano Rosi da Vignola, ’Iufòla’ come ’scutmai’, ’Barone Gra Gra von Rosi’ per i più goliardici, gli anni che passano significano solo altri ricordi da archiviare nel suo album dal titolo ’Questa è la mia vita’ (chiedete di consultarlo, se vi capita), ma per il resto sembrano non pesargli troppo. Sì, è vero che il 31 dicembre andrà in pensione e cederà formalmente lo storico Bar Torino di viale Mazzini "al bravissimo Luigi – spiega – che magari avessi conosciuto prima". Ma, appunto, non sparirà dalla circolazione, dividendosi tra casa sua ("abito a ’Villa dei mici’, dove io e mia moglie Sabrina abbiamo 15 gatti") e il cuore di Vignola.
Ora però, Graziano, è venuto il momento di aprire l’album dei ricordi. Da dove cominciamo?
"Posso dire che faccio il barista dal 1970, avendo ereditato la passione da mio padre Pio, che faceva il contadino, ma aprì comunque il Bar Convento, lungo la tangenziale, e ci fece lavorare soprattutto mia mamma, Maria Lucia.
Bar Convento? Adesso però non c’è più...
"Ha solo cambiato nome. Io ai tempi del Bar Convento studiavo agraria. Mi sono diplomato perito all’istituto Scarabelli di Imola. Andavo da Vignola a Imola in Vespa e ci rimanevo dal lunedì al venerdì. Nel fine settimana rientravo e davo una mano nel locale. Ma era pieno di ’matusa’ e desideravo cambiare nome al locale. Così, mi venne in mente 3001. Era il 1980 e allora c’era una grande aspettativa sul 2000. Io volli portarmi un po’ più avanti, così fondai il Bar 3001. Che esiste ancora, e che ho venduto nel 1995".
Fu un passaggio di consegne ’facile’ quello del bar 3001 da padre in figlio?
"Niente affatto. Mio padre era restio ai cambiamenti, tanto che io per un breve periodo andai anche a Budoni, in Sardegna, prendendo in gestione un bar di un campeggio".
E quando il 3001 divenne finalmente a "gestione Graziano", cosa ricorda?
"Ci sarebbero tantissime cose da raccontare. Era un tipico bar da compagnie. Venivano da me anche molti studenti che facevano cabò, e pure i professori a cercarli. Del resto, da me si potevano anche ascoltare i dischi con juke box".
Il mitico juke box…
"Sì, ho comprato in seguito anche quello per i cd, ma ho ancora quello per i 45 giri. A proposito: si fermò anche Vasco Rossi al mio bar a portarmi il suo primo 45 giri: da una parte c’era Silvia, dall’altra Jenny".
Al Torino quando è arrivato? "Nel 2011. Ovviamente, col tempo, la clientela è cambiata.
C’è un segno particolare per sapere se lei è dentro al locale?
"La mia Matra-Simca gialla del 1975 parcheggiata di fuori. Ci faccio anche le foto con le ragazze di Miss Italia, quando passano da Vignola".
Qui chi si è fermato tra i "vip"? "Tantissime persone. Mi vengono in mente tra gli altri Matteo Salvini, Vittorio Sgarbi e Stefano Bonaccini. Con Bonaccini ho anche una foto.
Dopo il 31 dicembre, resterà fuori dal Bar Torino?
"Non credo. Se i ragazzi hanno bisogno io ci sarò…Del resto, il bar è la mia vita".
Marco Pederzoli