REDAZIONE MODENA

L’arte del presepe in sasso: "Racconto le montagne"

Riolunato, alla chiese di Groppo la natività di Giancarlo Amidei di Serpiano "Mostro scorci dell’Appennino, ricostruendo la nostra vita e le tradizioni".

L’arte del presepe in sasso: "Racconto le montagne"

La Chiesa di Groppo (Riolunato) anche quest’anno ospita le suggestioni del grande Presepe in sasso realizzato da Giancarlo Amidei di Serpiano, che rappresenta tanti scorci della montagna modenese. Ai tantissimi visitatori pare davvero che Gesù Bambino sia nato sul nostro Appennino, qualche decennio fa, grazie all’abilità di Giancarlo che fa vivere questa emozione ricostruendo la tipica vita e le abitazioni della nostra montagna in tempi non troppo lontani, con al centro la Natività. Ogni anno aggiunge nuove creazioni di grande impegno. "Il porticato di Serpiano e la casa materna – dice Giancarlo – mi sono costati ben 400 ore di paziente e precisissimo lavoro, pietruzza dopo pietruzza! ‘Tutto è molto realistico e suggestivo: dal ‘canyon’ del Rio Lezza sottostante il ponte ed il Mulino della Teggiola alle tipiche vecchie case riolunatesi, con accanto il campanile di Boccassuolo col suono delle sue campane, dalle Capanne Celtiche di Fiumalbo e Pieve al borgo di Villa di Fiumalbo ecc. Il tutto impreziosito da bellissime ‘statuine’ di artisti del nord-Italia. con le riproduzioni delle attività lavorative tradizionali del territorio. La chiesa di Groppo di Riolunato resterà aperta sino a tutto gennaio ai visitatori per questo presepe ricco di tantissimi particolari da ammirare, di tanti ricordi e di profondi significati". L’opera di Amidei fa parte della rassegna 2023 promossa a livello nazionale dall’associazione ‘Amici di Presepe’. A Pievepelago invece è diventato ‘permanente’ l’allestimento coi 30 presepi del fiumalbino Claudio Ladurini nei locali della ex Chiesolina in piazza D.Ricci, con diverse ambientazioni dal Natale in Palestina al Natale dei nostri Alpini in guerra, dal Natale fiumalbino al Natale dei montanari del passato povero ma pieno di gioia. Ulteriore testimonianza di come nel nostro Appennino sia viva e si consolidi ancor più la tradizione. Giuliano Pasquesi