Se Modena città è la vera roccaforte rossa, la geografia del voto in provincia è piuttosto articolata. In Appennino si conferma il vento di centrodestra anche in questa tornata elettorale con 16 comuni conquistati (su 17). Un cappotto quasi sull’intero fronte, ad eccezione di Fanano, unico ’feudo’ vinto dal dem de Pascale (nel 2020 la Borgonzoni la spuntò anche qui). Fiumalbo resta la più a destra col 75,41% per Ugolini, appena al di sotto del 78,68 ottenuto dalla sfidante di Bonaccini 4 anni fa. A Guiglia la Ugolini ha vinto ’di misura’ per 9 voti, 705 contro 696. Gli altri due candidati alla presidenza del Consiglio regionale, Serra e Teodori hanno ottenuto percentuali attorno all’1% o poco più. Sorprendente a Zocca il risultato di Forza Italia che ha ottenuto il doppio della media provinciale senza nessun candidato locale in lista. Da annotare poi che il trend dell’astensionismo persiste in Appennino.
Fanalino di coda Pievepelago con affluenza al 32,31per cento.
Passando alla Bassa, il Pd quasi ovunque rivede percentuali che non raggiungeva da oltre dieci anni, confermandosi primo partito in numerosi comuni: Bastiglia (48,75%), Bomporto (40,53%), Cavezzo (39,09%), Concordia (48,29%), Mirandola (40,93%), Novi (50,83%), Ravarino (49,54%), San Felice (34,17%), San Possidonio (39,95), San Prospero (41,13%). Anche a Carpi è saldo con il 48,71%. E c’è la sorpresa di Mirandola, che in base allo spoglio di ieri, tornerebbe seppure di misura al centrosinistra. Sull’altro fronte Fratelli d’Italia è primo partito a Camposanto (36,90%) e Finale (39,19%) con un risultato clamoroso per la candidata locale Monica Malaguti che ha raccolto 818 preferenze, mettendo una ipoteca sulla sua corsa a sindaco nel 2026. Fortemente ridimensionato ovunque il Movimento 5 Stelle che solo a Finale, grazie al candidato locale Mattia Veronesi, riesce a superare la soglia del 4%. A Mirandola poi oggi la Lega (6,55%), che ispira la vita amministrativa del Comune, oltre che da Pd e Fratelli d’Italia (26,58%) sarebbe sopravanzata anche da Forza Italia (9,94%).
Si può dunque parlare di un voto che introduce molti motivi di riflessione all’interno dei partiti e delle coalizioni.
E ora spostiamoci al distretto ceramico, che si allinea sul centrosinistra, premiato a Formigine con un plebiscito (oltre il 60%), a Fiorano con un ragguardevole 57,8%, e a Maranello si porta a ridosso del 56%. Sassuolo invece si conferma contendibile dopo il ribaltone delle recenti amministrative con la vittoria di Matteo Mesini. Ha votato, nella capitale delle piastrelle, solo il 41% degli elettori, ma il candidato del centrosinistra, pur vincente, ha abbattuto la soglia del 50% di poco più di mezzo punto percentuale, regalando al centrodestra (46,6%) il miglior risultato raccolto da queste parti: Ugolini si ferma al 42% a Maranello, al 40% a Fiorano, si attesta a circa il 35% a Formigine.
Il centrosinistra si conferma la coalizione vincente anche in Pianura, dove mostra un netto 63,09% a Castelfranco per quanto riguarda i sostenitori di de Pascale, e un 53,93% a Vignola, anche qui in recupero rispetto alle ultime tornate elettorali. A Castelfranco Emilia è "Sabba", al secolo Luca Sabattini, a fare incetta di voti, con 1.389 preferenze nella città d’origine e oltre 8.300 in tutta la provincia. Esce invece dal consiglio regionale il vignolese Simone Pelloni, nonostante in provincia di Modena abbia preso 3.100 preferenze, migliorando il suo risultato rispetto a cinque anni fa.
Walter Bellisi, Alberto Greco, Stefano Fogliani
e Marco Pederzoli