
Maurizio Landini
Modena, 10 febbraio 2023 – Ha parlato di lavoro, contratti e diritti il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenuto a Modena al XX congresso della Fillea Cgil.
Qualità del lavoro
“Noi vogliamo che le persone, a partire dai giovani, possano fare un lavoro dignitoso, che per noi vuol dire non precario, che vuol dire ben pagato, che vuol dire non morire sul lavoro, ma essere sicuri e soprattutto vogliamo che le persone possano anche decidere su che cosa si produce, con quale sostenibilità, per affermare una giustizia sociale”. Sono le parole che il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha pronunciato questa mattina a Modena in occasione del XX Congresso nazionale della Fillea Cgil. “Questo vuol dire – prosegue il segretario – fare delle riforme vere che in questi anni non sono state fatte. Vuol dire fare la riforma del fisco, delle pensioni, un sistema che permetta alle persone di partecipare e di contare di più, soprattutto vuol dire che la politica e il governo tornino ad assumere la centralità della persona e della giustizia sociale come politiche tali da ricostruire un modello sociale ed economico diverso da quello che c’è adesso”.
Salario minimo
“Salario minimo? Siamo in una situazione in cui si è poveri lavorando”. Ha aggiunto Landini, oggi a Modena. “È evidente che c’è una emergenza salariale grande come una casa e questo vuol dire dover aumentare i salari in tre direzioni: una – aggiunge Landini – è quella di cancellare la precarietà, che rappresenta una delle ragioni dei salari bassi, forme di lavoro assurde e una competizione che si è ingenerata. Bisogna cancellare la precarietà e rendere stabile il lavoro. Il secondo è aumentare i salari nei contratti nazionali di lavoro avendo come riferimento l’inflazione reale e la terza azione – spiega il segretario della Cgil – è una vera e propria riforma fiscale che riduca il carico fiscale sul lavoro dipendente e sui pensionati e che combatta l’evasione fiscale e allarghi la base imponibile in modo che ad esempio non si superi quella che è una contraddizione che esiste solo in Italia dove è tassato più il lavoro dipendente e i pensionati che non la rendita finanziaria”.
Sicurezza sul lavoro
“Sicurezza sul lavoro? Un disastro. Tra l’altro anche stamattina è arrivata la notizia di una morte al porto di Civitavecchia e quindi siamo di fronte a una strage che continua”. Ha parlato anche di sicurezza sul lavoro il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Ormai ogni giorno ci sono almeno tre persone che vanno a lavorare e non rientrano a casa. Un disastro di fronte al quale bisogna cambiare radicalmente anche la cultura, si continua a pensare che la salute e la sicurezza siano un costo, invece devono essere un investimento. Soprattutto bisogna superare la logica del massimo ribasso, dello sfruttamento, che – le parole di Landini – è quello che sta determinando anche questa situazione. C’è bisogno che il governo intervenga. Noi abbiamo avuto un incontro ma qui si stanno facendo delle chiacchiere ed è invece il momento di assumere delle decisioni, di introdurre la patente a punti e allo stesso tempo mettere in campo una logica che davvero faccia diventare la salute, la sicurezza e la qualità del lavoro, i punti di riferimento su cui agire, compreso il fatto che non si può continuare a dare a pioggia finanziamenti pubblici. Bisogna invece legarli alla qualità del lavoro; le imprese che non rispettano norme e leggi debbano essere messe nella condizione di non continuare a lavorare”.
Codice appalti
“Sistema delle costruzioni, non si può intervenire sui codici degli appalti, proprio perché parliamo di salute e di sicurezza. La logica del massimo ribasso e di quello che adesso chiamano sub appalto a cascata non è per noi accettabile”. Questa la posizione della Cgil, espressa stamattina dal suo segretario generale, Maurizio Landini, al XX congresso nazionale della Fillea. “Il codice degli appalti deve avere come obiettivo quello di far rispettare i contratti, i diritti, e quello di far prevalere la qualità, facendo crescere anche la dimensione delle imprese e allo stesso tempo di qualificare in senso generale anche il nostro Paese. Tra l’altro attraverso un nuovo modello di produzione e rigenerazione delle città si può affrontare anche un tema che si chiama clima, ambiente, rispetto delle persone. Quando noi parliamo di settore delle costruzioni, in realtà pensiamo ad un settore che può essere oggi un centro, un cuore, di un nuovo modello di produzione che sia più rispettoso dell’ambiente e più rispettoso della qualità della vita delle persone”.
Detassare i neoassunti
Interpellato dai giornalisti, il segretario Landini ha detto la sua sulla proposta di Silvio Berlusconi di detassare i neo assunti: “Il tema è che tutti questi che sono stati al governo hanno continuato a fare condoni su condoni fiscali. Quindi – replica Landini – sul fatto che si debba andare a una riduzione della tassazione sul lavoro dipendente noi ci abbiamo fatto due scioperi generali e lo stiamo chiedendo da tempo ed è la cosa che non hanno fatto. Quindi da questo punto di vista il vero tema di fondo è una vera riforma fiscale che aumenti la tassazione anche su chi prende molto e allo stesso tempo c’è bisogno di andare su un elemento strutturale, perché non solo un nuovo assunto deve pagare meno tasse. Ci sono anche quelli che lavoro da tempo e devono pagare meno tasse. In questi anni – prosegue Landini – tutte le volte che si sono fatte operazioni di questa natura non si è invertita la tendenza, perché un’azienda per assumere ha bisogno di lavorare. In molti casi quello che è avvenuto nel nostro Paese, non avendo fatto riforme strutturali, è che quando finisce la decontribuzione quelli assunti vengono lasciati a casa per prenderne degli altri. Di spot elettorali ne abbiamo piene le tasche, è il momento di fare delle riforme vere che non guardino a cosa succede a quel partito ma che diano l’idea di un investimento. Per i giovani non c’è solo il problema di avere un salario netto più altro, i giovani vogliono avere un posto di lavoro certo, fisso, stabile e non precario. La precarietà sta ammazzando la società e sta peggiorando anche la qualità della vita delle persone”.