
La 74esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro
È una piaga profonda. Una piaga che non smette di sanguinare. Sono oltre novemila – precisamente 9.525 – gli infortuni totali denunciati sul territorio di Modena fra gennaio e agosto di quest’anno. Numeri di poco inferiori se paragonati ai dati dello stesso periodo dell’anno precedente, il 2023, quando erano 9.740. Otto, invece, gli infortuni mortali registrati in soli otto mesi, uno in meno rispetto all’anno precedente. È il triste scenario che emerge dai dati Inail, elaborati da Anmil (Associazione nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) ieri mattina, in occasione della 74esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
Dati che disegnano un quadro a tinte fosche, e che mettono nero su bianco uno scenario su cui risulta sempre più necessario mantenere i riflettori accesi.
Il territorio di Modena, in tutta la regione, risulta infatti secondo per numero di infortuni denunciati, superato soltanto dalla provincia di Bologna (dove si superano i 10mila infortuni).
E, allargando lo sguardo, la situazione risulta sempre più preoccupante anche per quanto riguarda l’intera regione Emilia-Romagna, dove nello stesso lasso di tempo si sono registrati in totale 50.736 infortuni totali denunciati nei primi otto mesi del 2023, mentre da gennaio ad agosto del 2024, risultano essere 50.285.
Ancora più preoccupante i numeri riguardanti gli infortuni mortali: 49 in regione nei primi otto mesi del 2023, 68 invece quest’anno. Le malattie professioni denunciate invece, nella provincia di Modena, risultano essere (nello stesso lasso di tempo preso in esame) 569 rispetto alle 538 dell’anno precedente: una crescita pari al +5,8%.
Tanti i momenti di riflessioni ieri, che hanno scandito il programma organizzato da Anmil Modena nella nostra città, dove hanno preso parte cittadini e istituzioni: riflessioni a più voci, "per confrontarsi sui dati relativi al fenomeno infortunistico e su cosa è necessario fare per una maggiore sicurezza sul lavoro": "vivere è un diritto – recita lo slogan di Anmil – il lavoro sicuro è un dovere".
"Lavoro, sicurezza, responsabilità sociale sono tutti elementi che concorrono a conferire dignità ad una Comunità, piccola o grande che sia. Tanto più questi fattori sono legati da un vincolo solidale, tanto più si può affermare che sono soddisfatte le condizioni che configurano uno Stato fondato sul lavoro. Il dovere di gestire un ambiente produttivo osservando i parametri che garantiscono condizioni di salubrità e benessere diventano tutt’uno con il diritto di esprimere la propria dignità attraverso il lavoro. Gli stessi soggetti – impresa, apparati pubblici, lavoratori – hanno anche il dovere di progettare la propria attività in un perimetro permeato da regole, verificato, consolidato e attualizzato dal mutare delle condizioni del lavoro – questo il messaggio del prefetto di Modena, Fabrizia Triolo –. Pur nella diversità dei ruoli, comune deve essere l’impegno a cooperare per mettere in evidenza le possibili situazioni di rischio in fase preventiva come in tutte le altre fasi del processo produttivo per l’adozione delle misure più appropriate. Nessuna approssimazione o negligenza rispetto al diritto/dovere alla Sicurezza che è parte fondante del lavoro. La Sicurezza è un diritto di tutta la Comunità, piccola o grande che sia".