STEFANO MARCHETTI
Cronaca

L’alfabeto vademecum. Dalla fantasia e le rime all’inganno e la violenza. Guida in 21... parole

Ecco alcune perle del ricchissimo programma della kermesse. Tra i protagonisti Dante, il padre della lingua, e gli epitaffi. che rendono eterne le virtù. Si parlerà anche di ’AI’ e di haters.

L’alfabeto vademecum. Dalla fantasia e le rime all’inganno e la violenza. Guida in 21... parole

Il festival esplora la Parola. E noi qui ve ne proponiamo 21 per esplorare il festival nel nostro – ormai classico e immancabile – alfabeto.

A come AI, ovvero l’intelligenza artificiale. Ne parlerà Maurizio Ferraris, domani in piazza Grande a Modena, e se ne occuperà anche il laboratorio del team multidisciplinare Ammagamma, sabato mattina in via Sant’Orsola.

B come BUIO. Le luci artificiali sono una ‘bugia’, un’invenzione. Verranno quindi spente (per affidarsi solo alle parole) nella visita guidata della sala dei Cardinali del Collegio San Carlo, domani alle 19.

C come CONVERSAZIONE. Siamo nell’epoca della comunicazione, eppure a volte non ci parliamo e non ci ascoltiamo. Ne rifletteranno anche il sociologo David Le Breton (sabato sera a Carpi) e il filosofo Umberto Curi (domenica a Sassuolo).

D come DANTE. Al Sommo Poeta, padre della nostra lingua, sarà dedicata la lezione di Giuseppe Antonelli sabato alle 18 in piazza Grande (e in diretta web). Ma anche la Lectura Dantis con canti gregoriani, domani sera alla chiesa del Voto.

E come EPITAFFI. Sulle lapidi dei cimiteri si possono leggere ‘storie in miniatura’ destinate a eternare le virtù delle persone scomparse. Sabato mattina Luca Silingardi ci condurrà a scoprirle al cimitero monumentale di San Prospero a Sassuolo.

F come FANTASIA. A cura del Castello dei ragazzi, un suggestivo-accampamento di "Parole in viaggio" con roulette biblioteca e tende nella sala Estense del Palazzo dei Pio a Carpi. Per immaginare luoghi lontani.

G come GENERE. Anche il linguaggio può essere discriminante e influire sui modelli culturali: lo spiegherà Cecilia Robustelli nella sua lectio di domani alle 15 in piazza Grande.

H come HEIDEGGER. Per il filosofo tedesco, scomparso nel 1976, il linguaggio ‘parla’ ed è la dimora dell’essenza dell’uomo. Giuseppina Strummiello approfondirà il tema domattina a Carpi.

I come INGANNO. Sui "Fantasmi di verità" e sulla parola come potente strumento di mistificazione verterà la lezione di Salvatore Natoli, sabato mattina in piazza Grande.

L come LOGOS. Nella filosofia greca tiene insieme pensiero e parola. Come intendere dunque il logos-linguaggio? Lo spiegherà Massimo Cacciari domani alle 18 in piazzale della Rosa a Sassuolo.

M come MURUBUTU. Nel suo rap di ispirazione letteraria il potere della parola è ancora più evidente: lo dimostrerà sabato sera a Carpi in dialogo con Pierfrancesco Pacoda, e ne offrirà una prova cantata e suonata, accompagnato da Dia, Gabriele Polimeni e Dj Dima.

N come NARRANTI. Sono i gesti che raccontano: segni, ghiribizzi, scarabocchi. Presso il Centro Scubidù di Carpi, sabato mattina i bimbi più piccoli avranno a disposizione tanti materiali per esprimere la loro creatività.

O come ORALITÀ. Quanto è importante la parola ‘viva’ nella trasmissione del sapere, fra socialità ed emozioni (come avviene, per esempio, in un festival culturale)? Se ne occuperà Françoise Waquet sabato sera in piazza XX settembre a Modena.

P come PIETRE. Le parole sono pietre, si dice. E allora non possiamo che fare un viaggio nel mondo dei minerali e delle scienze naturali al Museo Gemma dell’Università di Modena e Reggio in largo Sant’Eufemia 19.

Q come "QUESTA è la bella vita che ho fatto". Nella poverissima Italia degli inizi del ‘900, la lotta di un contadino per emanciparsi e sopravvivere alla miseria. Al chiostro del Palazzo Santa Margherita, domani sera l’attore Stefano Panzeri darà voce a "Terra matta", le memorie di Vincenzo Rabito.

R come RIME. Nella sua polifonia, il canto gregoriano riveste di musica il suono della parola. Lo ascolteremo sabato sera alla chiesa di Sant’Ignazio (Museo diocesano di arte sacra) di Carpi, con il Coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia e il Fonte Armonica Ensemble.

S come SACRO. Alla Biblioteca Estense i grandi testi delle religioni monoteiste, dalla Bibbia ebraica al Corano, in antichissimi e preziosissimi codici miniati. Ed eccezionalmente verrà esposta anche la Bibbia di Borso d’Este.

T come TESTIMONIANZA. Quella di Medici Senza Frontiere, organizzazione umanitaria che nel 1999 ha ricevuto il Nobel per la pace. Al Complesso San Filippo Neri una mostra immersiva consente di scoprire ‘sul campo’ il lavoro degli operatori.

U come UFFIZI. In collaborazione con le Gallerie fiorentine, la Fondazione Fossoli di Carpi presenta all’ex Sinagoga (via Rovighi) opere di Carlo Levi e Aldo Carpi, autori che hanno vissuto sulla loro pelle la violenza nazifascista.

V come VIOLENZA. Hate speech e discorsi d’odio sono sempre più all’ordine del giorno, in particolare sui social. Le parole - proiettile possono lasciare ferite difficili da curare, come ricorderà lo psicanalista Massimo Recalcati domani pomeriggio in piazza Grande.

Z come ZIBALDONE. E a chiudere il nostro alfabeto c’è il grande Giacomo Leopardi che nel suo celebre diario distingueva fra ‘parole’, vaghe ed espressive, e ‘termini’, univoci e rigorosi. Questo il tema della lezione di Gaspare Polizzi, domattina in piazza a Modena. Parole che restano.