GIULIANO PASQUESI
Cronaca

"Laghi ghiacciati, non camminateci sopra"

L’ondata di gelo (ieri -12 sul Cimone) solidifica le acque, ma avventurarsi è pericoloso: "Se cadete non c’è modo di salvarvi"

Escursionisti si avventurano sulla superficie ghiacciata del Lago Santo, attività vietata

Escursionisti si avventurano sulla superficie ghiacciata del Lago Santo, attività vietata

L’ondata di freddo (ieri mattina meno 12 sul Cimone) ha iniziato a ghiacciare la superficie dei laghi appenninici. E subito giungono preoccupanti inviti alla prudenza per i turisti invernali. Emilia Romagna Meteo pubblica infatti la foto di alcune persone che domenica passeggiavano sulla superfice del lago della Ninfa, a 1500 metri di quota sul Cimone: "E’ appena iniziata l’ondata di freddo in Appennino -dicono i referenti di Emila Romagna Meteo- ed il lago della Ninfa si è praticamente appena ghiacciato completamente e qualcuno già ci cammina sopra. Follia!".

Un caso simile era accaduto sia l’anno scorso su questo lago che in passato al Pratignano, al Lago Santo ed al Lago Baccio. Nonostante i cartelli di divieto (e qualche multa in passato), c’è sempre chi ignora il pericolo. "È cosa da evitare nel modo più assoluto -ha ammonito Marco Bonucchi vice-sindaco di Sestola- perché non si conosce lo spessore del ghiaccio, che se si spezza, e un bimbo o anche un adulto finisce sotto, nessuno è in grado di salvarlo. La parte più profonda del lago arriva a circa 4 metri e un bambino non si salverebbe nemmeno se finisse sotto nella parte più bassa, perché il ghiaccio si spezzerebbe completamente e non si riuscirebbe a fare il soccorso". L’ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale ricorda e conferma il divieto di pattinare sui laghetti ricompresi nei Parchi, in particolare in quelli sottoposti a ‘protezione integrale’ (come il Pratignano). Anche gli altri laghi del crinale nelle zone a protezione ambientale o generale (lago Santo e lago Baccio) liberamente accessibili ai visitatori possono essere molto pericolosi su superfici ghiacciate non testate e che potrebbero cedere aprendosi su fondali gelidi e melmosi. Nel 2021 fu sfiorata la tragedia al lago Baccio quando uno sci-alpinista cercando di attraversare la superficie apparentemente tutta ghiacciata, cadde invece nelle gelide acque sottostanti. Rischiò la vita ma per sua fortuna rimase miracolosamente in superficie, riuscendo ad uscire infreddolito ed impaurito ma indenne. Il suo zaino rimase vicino al foro nel ghiaccio quasi ad ammonimento dei rischi simili. In passato situazioni simili ebbero infatti conseguenze gravi, data la profondità di alcuni punti dei laghi Santo e Baccio dai 3 ai 10 metri.‘

g. p.