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A sinistra Palazzo Coccapani, che si ipotizza potrebbe ospitare gli uffici A destra la Soprintendenza a Bologna
Non si annuncia semplice il ‘ritorno’ di una sede della soprintendenza a Modena. Sono trascorsi dieci anni da quando la soprintendenza ai beni artistici e storici di Modena e Reggio Emilia venne accorpata a quella di Bologna: pochi mesi fa, in una nuova riorganizzazione delle strutture del Ministero della Cultura, il governo ha deciso che Bologna e Modena torneranno a separarsi. Sotto le Due Torri resterà quindi la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio (Abap) per la sola città metropolitana di Bologna, mentre Modena diventerà sede di una nuova Soprintendenza Abap per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Quasi un ritorno al passato, dunque. Come si ricorderà, appena dieci anni fa Modena era ancora sede di soprintendenza: il 29 maggio 2015, quando venne riaperta la Galleria Estense dopo i lavori di ristrutturazione post terremoto, il soprintendente Stefano Casciu fece gli onori di casa, accogliendo il ministro Dario Franceschini. Pochi mesi più tardi entrò in vigore la riforma che istituì diversi musei nazionali con autonomia speciale, fra cui anche le Gallerie Estensi: la galleria modenese e il palazzo Ducale di Sassuolo, così come la pinacoteca nazionale di Ferrara, si staccarono dalle rispettive soprintendenze, furono unificati fra loro e divennero indipendenti con una loro direzione, affidata dal 2016 a Martina Bagnoli e oggi ad Alessandra Necci. In parallelo a Bologna nacque un’unica soprintendenza che teneva insieme Bologna, Modena, Reggio e Ferrara.
Ora le soprintendenze tornano a separarsi: lo ha indicato un decreto della presidenza del Consiglio del marzo 2024, corroborato dal decreto ministeriale del 5 settembre scorso. Ma questa ‘scissione’ sembra avviarsi con qualche difficoltà. A Bologna i sindacati sono già sul piede di guerra ed esprimono un dissenso totale sullo ‘spacchettamento’: "L’attuale pianta organica della soprintendenza presenta gravi carenze – hanno scritto i rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa –. La divisione poi comporterebbe un grave disagio ai dipendenti: il 95% del personale in servizio risiede a Bologna e provincia, e il trasferimento a Modena potrebbe comportare una media di più di tre ore di viaggio al giorno, e aggravi di costi per chi deve affidare bambini o genitori anziani a babysitter e caregiver".
C’è poi il tema degli spazi. A Modena si dovrà individuare una sede per la soprintendenza, ma dove? Gli uffici che furono della soprintendenza al Palazzo dei Musei oggi sono delle Gallerie Estensi. Secondo quanto si è appreso, si sta valutando una possibile sistemazione al Palazzo Coccapani, in corso Vittorio Emanuele, dove oggi si trovano anche i depositi delle gallerie che potranno essere spostati quando verrà completato l’ampliamento del Palazzo dei Musei: "Ma – viene sottolineato – non si può considerare una soluzione pronta in tempi brevi. Saranno necessari interventi e lavori per allestire gli uffici".
"La divisione dell’ufficio – annotano da Bologna i sindacati – è stata una disposizione attuata d’imperio senza che ci sia mai stato un confronto con le parti sindacali e con il personale. Si confida in un ripensamento in extremis".