di Stefano Marchetti
La solidarietà è un battito d’ali. Vola leggera, come un ricordo. Solidarietà e memoria sono andate a braccetto, ieri sera al teatro Comunale, per il "Butterfly Gala" che ha visto protagonista il celebre soprano Eleonora Buratto con l’Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal maestro Aldo Sisillo. Il concerto di beneficenza, a favore delle associazioni che aiutano i bambini farfalla, come Le ali di Camilla e Aseop, è stato dedicato anche all’indimenticabile Mirella Freni, a pochi giorni dal terzo anniversario della sua scomparsa. "È un’emozione doppia", ha ammesso il sindaco Gian Carlo Muzzarelli introducendo la serata. L’epidermolisi bollosa è una malattia assai invalidante, ma proprio Modena, grazie al Centro di medicina rigenerativa e al Policlinico, è diventata città di riferimento per le ricerche e le cure. "Sono felice di vedere il teatro gremito – ha detto il professor Michele De Luca, direttore del Centro –. Qui stasera ci sono tanti medici e operatori del Policlinico dove già trenta specialisti lavorano per i bambini farfalla. E al nostro centro uno staff di ricercatori si applica incessantemente per la terapia genica. Al contempo provo un po’ rabbia perché tutti questi sforzi sono a rischio per motivi esclusivamente finanziari". Il riferimento è alla vicenda della Holostem, l’azienda biotech che traduce in farmaci le terapie studiate dal centro e che è stata messa in liquidazione: se non si troverà una soluzione, andrà in fumo il lavoro di anni.
In sala, per la serata d’onore, autorità e ospiti speciali, a partire da Micaela Magiera, figlia di Mirella Freni, con il celebre papà, il maestro Leone, marito del soprano. In un palco anche Adua Veroni con la figlia Cristina Pavarotti. Il concerto di Eleonora Buratto, dalla voce incantevole e vellutata nonostante una fastidiosa tracheite, ha viaggiato sulle ali di grandi arie del melodramma italiano, il Donizetti di "Al dolce guidami" da "Anna Bolena", il Verdi di "Morrò ma prima in grazia" da "Un ballo in maschera", e il Puccini delle incantevoli, dolcissime eroine, "Sì, mi chiano Mimì" da "Bohème" e "Un bel dì vedremo" di "Madama Butterfly". E fra questi gioielli, alcune perle sinfoniche come lo struggente Intermezzo dalla "Cavalleria rusticana" di Mascagni o la "Danza delle ore" dalla "Gioconda" di Ponchielli. Note di bellezza, in una serata dove ogni applauso è stato come un segno di amicizia e di speranza.