
La Sinistra a Muzzarelli:: "Caso Lucà, cosa succede?"
Una delegazione andrà dal sindaco per capire meglio i motivi della rottura dell’assessora Anna Maria Lucà con il suo gruppo politico di riferimento, Modena civica.
È quanto emerso dall’assemblea di Sinistra-Sinistra per Modena che si è svolta ieri mattina.
Sono stati ripercorsi i passaggi politici dal 2021 fino all’attualissima costituzione della Rete Rosso-Verde su base provinciale presentata sabato, è stato dato il via libera alla ricerca di una possibile intesa non solo ovviamente con il Partito democratico, ma anche con il M5s con cui ci possono essere diversi punti in comune soprattutto sul fronte ambientale, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Contestualmente nel corso della seduta come previsto è stato sollevato il caso Lucà, l’assessora sconfessata dalla sua lista civica per aver intrattenuto rapporti con altri gruppi politici e il cui operato non è stato considerato sufficiente da Modena civica in termini di partecipazione e coinvolgimento dei Quartieri. L’assemblea della Sinistra ha dato così mandato a una delegazione di recarsi dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli per avere chiarimenti sulla vicenda e, nell’imminenza di un probabile rimpasto, sottolineare il diverso trattamento riservato a Sinistra per Modena-Articolo uno quando a inizio anno ‘scomunicò’ i due suoi assessori Bosi e Pinelli, che invece non sono stati sostituti e sono rimasti in giunta in ‘quota’ sindaco. L’obiezione da parte del primo cittadino potrebbe essere quella che allora non ci fu alcuna richiesta di sostituzione da parte della Sinistra che dal canto suo ha sempre rivendicato il fatto che il problema non fossero le ’poltrone’ ma i grandi temi della città da affrontare garantendo la pluralità delle sensibilità politiche.
Ad ogni modo sarebbe questo in teoria il momento per sanare il ‘vulnus’ nominando assieme al nuovo assessore di Modena civica anche un altro che rappresentasse direttamente la Sinistra (lo spazio ci sarebbe perché l’esecutivo non ha ancora raggiunto la soglia massima di dieci assessori consentita a Modena). Ma la sensazione è che la delegazione preferirà non affondare il colpo dando priorità alla prospettiva politica di un’alleanza in vista delle amministrative del 2024 in 34 comuni della provincia.
g.a.