LORENZO LONGHI
Cronaca

La sfida al Cosenza. Il club a cui sfuggì Berardi

Nel 2009 la società calabrese era priva di foresteria e non lo potè ingaggiare. Abitava a un’ora e mezzo d’auto e non poteva viaggiare tutti i giorni.

La sfida al Cosenza. Il club a cui sfuggì Berardi

Nel 2009 la società calabrese era priva di foresteria e non lo potè ingaggiare. Abitava a un’ora e mezzo d’auto e non poteva viaggiare tutti i giorni.

Se Cosenza-Sassuolo non è una sfida inedita nel panorama del calcio italiano, lo è solo grazie alla Coppa Italia che, il 13 agosto di un anno fa, mise di fronte le due squadre al San Vito-Marulla al primo turno della competizione. Si tratta dell’unico precedente, un 5-2 per i neroverdi ai supplementari dopo il 2-2 al novantesimo: vantaggio dei calabresi con Tutino, pari e sorpasso firmato Bajrami e Pinamonti, 2-2 di Mazzocchi e, tra i minuti 105 e 118, il gol di Ceide e la doppietta di Mulattieri per la qualificazione del Sassuolo. Accadeva appena tredici mesi fa, ma per entrambe le squadre da allora è cambiato molto a livello di organico. Ma Cosenza-Sassuolo è, nelle parole più che nella sostanza, anche la partita di Domenico Berardi, cosentino di Bocchigliero (a un’ora e mezza d’auto da Cosenza, ma con la Sila in mezzo), che in campo non c’era allora e non ci sarà stavolta, ma che non avrebbe fatto la storia del Sassuolo se alcune cose fossero andate diversamente quando era bambino.

Lo raccontò alcuni anni fa a Cosenza Channel l’ex responsabile del settore giovanile rossoblù, Peppino Mazzulla: "Ci legammo ai tempi con la scuola calcio di Mirto Crosia, e del gruppo dei ‘94 faceva parte Berardi. Era il 2009. La società passò ai Pagliuso e chiamammo la scuola calcio mostrando interesse su Domenico, ma i nuovi proprietari del Cosenza decisero che non avremmo potuto avere una foresteria. Solo che in questo modo un ragazzo di Mirto Crosia, Trebisacce o Rossano non avrebbe potuto viaggiare tutti i giorni per fare allenamento. Così rinunciammo a Mimmo". Cosa sarebbe accaduto se ci fosse stata quella foresteria non lo sapremo mai, ma al Sassuolo è andata di lusso così, e forse anche a Berardi. Che, in casa, una maglia numero 10 del Cosenza ce l’ha: è quella che il club silano gli regalò proprio un anno fa e lui pubblicò sui suoi profili social. Un omaggio che nasconde un gigantesco "se".