VALENTINA REGGIANI
Cronaca

La scomparsa di Legari. Sul furgone matita, agenda e auricolari: si cercano tracce di dna

La procura ha disposto l’accertamento su alcuni reperti che erano nel veicolo dell’imprenditore ritrovato a Sassuolo. L’unico indagato si è sottoposto spontaneamente all’esame genetico.

Gli auricolari bluetooth, quelli da cui non si separava mai, ma anche un’agenda e una matita da muratore. Sono questi i ‘reperti’ su cui la procura ha disposto l’accertamento tecnico non ripetibile a seguito della misteriosa scomparsa dell’imprenditore Salvatore Legari. La delega è stata affidata dal pm Francesca Graziano ai Ris di Parma e gli accertamenti riguardano appunto alcuni oggetti rinvenuti dai carabinieri sul furgone dell’imprenditore.

Parliamo del Jumpy bianco rinvenuto a Sassuolo dopo la scomparsa dell’uomo e sottoposto a sequestro: lo stesso mezzo a bordo del quale il 54enne era uscito di casa lo scorso 13 luglio, giorno in cui è sparito nel nulla. L’unico indagato con l’ipotesi di reato di sequestro di persona, ad oggi, è un 37enne di Sassuolo con il quale l’imprenditore aveva rapporti di lavoro da tempo e dal quale Legari si sarebbe recato quel giorno per incassare una certa somma di denaro, legata a lavori svolti.

L’indagato si sarebbe sottoposto spontaneamente all’esame del dna. Infatti gli accertamenti tecnici sugli oggetti elencati sono volti ad estrapolare e comparare eventuali profili di dna utili alle indagini e ad individuare eventuali impronte lasciate presumibilmente dai ‘responsabili’ della scomparsa dell’uomo.

L’auricolare che Legari indossava ogni giorno è stato rinvenuto sul sedile anteriore del furgone, così come l’agenda. La matita da muratore era invece nel vano portaoggetti. Si attendono ora gli esiti degli accertamenti disposti dalla procura, che saranno effettuati in tempi celeri. Nei mesi scorsi erano state effettuate ricerche proprio nelle proprietà dell’indagato, ovvero nella frazione Quattro Ville, a Lesignana, dove Legari aveva svolto alcuni lavori di efficientamento energetico e dove si sarebbe recato il giorno della scomparsa, dopo essere uscito di casa intorno alle 13. Dagli atti è emerso però come, sempre la mattina del 13 luglio, l’imprenditore avesse incontrato altri due ‘soggetti’ ai quali doveva diverso denaro: situazione che pare lo preoccupasse.

"Noi non abbiamo mai pensato ad un allontanamento volontario: non lo avrebbe mai fatto – aveva dichiarato su queste pagine la sorella dell’uomo, Floriana – Ho saputo che alle 13 era andato al lavoro ed era rimasto al telefono con un’amica dalle 15.45 alle 16. Dalle 16.19 aveva smesso di rispondere al telefono, fino all’arrivo di quel messaggio automatico (’Sto arrivando’), la sera, alle 20 che sicuramente non aveva inviato lui", aveva spiegato ancora la sorella dell’uomo, chiedendo di non smettere di cercarlo.