Modena, 3 ottobre 2023 – "Ho paura di quello che potrebbe essergli successo. Era preoccupato perchè non gli entravano alcuni pagamenti e, di conseguenza, lui non riusciva a pagare altre persone. Mi appello alle autorità affinché non smettano di cercarlo". È questo lo straziante appello di Nicolas Legari, il figlio dell’imprenditore edile Salvatore Legari, il 54enne residente a Modena scomparso nel nulla il 13 luglio scorso, dopo essersi recato in un cantiere, a Lesignana per riscuotere un credito. La procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona ma ci sarebbero due persone ‘attenzionate’ e sentite dai carabinieri nei giorni scorsi. Nei loro terreni, infatti, sono state effettuate perquisizioni e scavi nei giorni scorsi.
Secondo la compagna del 54enne, Legari avrebbe dovuto recarsi proprio da queste persone per riscuotere un credito di quasi trentamila euro. A partire dal pomeriggio, però, Legari avrebbe smesso di rispondere al telefono fino a quell’ultimo messaggio preimpostato delle 20: "Sto arrivando". La compagna dell’imprenditore, intanto, si è chiusa nel dolore. "Si è resa sempre disponibile con le autorità e vorrebbe vivere questo momento di grande dolore e preoccupazione in silenzio", spiega il legale a cui si è rivolta, l’avvocato Marco del Leo – Non aveva notato nel compagno nessun tipo di elemento che potesse far presagire quanto accaduto e neppure ipotizzare timori. La signora è molto provata".
Nicolas, cosa credi sia successo a tuo padre?
"La mia sensazione è che sia accaduta la cosa più grave; se stanno scavando è per quel motivo lì. Vorrei fare un appello; chiedere alle forze dell’ordine di non smettere di cercare".
Sai se avesse qualche timore o preoccupazione?
"L’unica cosa che so è che qualche settimana prima della scomparsa, parlando al telefono con mia mamma le ha detto di essere preoccupato perché non entravano pagamenti che stava aspettando. Le ha detto: se non arrivano i soldi, passano alle minacce. Ma scherzava sempre e non abbiamo dato peso a quelle parole, pensando fosse un modo di dire. Evidentemente non era così".
Ma aveva problemi sul lavoro?
"Ne parlava poco con noi del lavoro, ma avevamo capito che doveva dei soldi a dei lavoratori. Però nello stesso tempo attendeva dei pagamenti per poter saldare il conto, cose ordinarie al giorno d’oggi".
Quando lo hai incontrato l’ultima volta?
"Lui è scomparso giovedì ed io lo avevo visto la domenica precedente. Avevamo fatto un lavoretto insieme, nel reggiano e poi avevamo pranzato insieme. Lo aiutavo spesso nei week end".
In passato ti ricordi di qualche problema particolare? O litigi sul lavoro?
"Papà è sempre stata una persona molto tranquilla, scherzosa ma, sinceramente, credo non navigasse in ‘acque tranquille’ ultimamente, pur cercando di far vedere, a noi figli, che tutto andava bene, che non c’era nulla di cui preoccuparsi. Insomma, parlava poco del lavoro ma temo che non fosse finito in bei giri. Io e mia sorella Noemi vogliamo soltanto sapere la verità e chiediamo che si continui ad indagare".