Gianpaolo Annese
Cronaca

La mappa dei redditi: tra centro e periferia differenza di 8mila euro. Montagna la più ’povera’

Studio dell’economista Baldini per Unimore sulle entrate in provincia. Dopo il capoluogo le più ricche sono Formigine, Sassuolo e Mirandola. "I servizi pesano: benessere dove ci sono medici, avvocati, dirigenti"

La mappa dei redditi. Tra centro e periferia differenza di 8mila euro. Montagna la più ’povera’

Modena, 28 aprile 2024 – Tra Modena città e alcuni paesi della montagna come per esempio Fiumalbo e Pievepelago la differenza di reddito supera gli 11mila euro: a due ore di macchina di distanza dunque la vita può cambiare drasticamente. Ma il quadro muta anche all’interno dello stesso capoluogo: tra centro storico e una parte di periferia le entrate variano di 8mila euro.

In tutti i comuni della provincia inoltre il reddito aumenta, ma viene mangiucchiato dall’inflazione: in pratica le famiglie hanno più soldi rispetto a qualche anno fa, ma possono comprarci meno cose perché i prezzi si sono alzati più degli stipendi.

Infine, dopo Modena, i comuni più ricchi sono Formigine, Sassuolo e Mirandola, i più ‘poveri’ quelli della Montagna.

I dati emergono da una ricerca che l’economista e docente dell’università di Modena Massimo Baldini sta realizzando per conto di Unimore, un’analisi che parte dal 2008 per arrivare al 2022: una fotografia su come cambia il tenore di vita nella nostra provincia. "In termini nominali – spiega Baldini – nel 2022 i redditi sono cresciuti in provincia di Modena del 4% circa, ma nello stesso anno l’inflazione all’8,3% ha determinato ovunque una riduzione dei redditi reali. A parità di salario, le persone si sono ritrovate di fatto con meno soldi in tasca, minore potere d’acquisto".

Vanno considerate due classifiche. Al primo posto in provincia tra i comuni con almeno 20mila abitanti si piazza Modena città con un reddito medio (calcolato su chi ha reddito imponibile positivo) di 27.423 euro, quindi Formigine con 26.907 seguito da Sassuolo (25.723). Si posizionano invece nella parte media della classifica Mirandola (23.903) e Vignola con 23.619 euro, seguiti da Castelfranco (23.171) e Carpi con 22.936 euro.

Se invece consideriamo tutti i comuni in assoluto della provincia il più ricco è Castelnuovo con 28.108 euro, seguito da Modena. Chiudono questa speciale graduatoria alcuni centri della Bassa e soprattutto i comuni della montagna. Fiumalbo ha il reddito medio inferiore (17.210 euro), quindi vengono Pievepelago, Palagano e Lama Mocogno. Occorre considerare che come insegnano i polli di Trilussa le medie non tengono conto delle sfumature: è chiaro che bastano, soprattutto nei piccoli centri, pochi contribuenti ricchi per far schizzare l’importo complessivo.

Lo studio del professor Baldini in ogni caso approfondisce il dato all’interno del comune di Modena e scopre che "vi sono differenze molto significative nei redditi medi, che passano da 31.322 euro nel centro storico a 27.939 in tutta la zona del comune posta a sud del centro storico, a 23.353 nell’area nord. In centro storico il 3% dei contribuenti dichiara più di 120mila euro, una percentuale che scende al 2% nella zona sud e a meno dell’1% in quella nord".

In generale, quello che si evince è che a livello nominale in provincia i redditi sono aumentati rispetto al 2008, ma come si diceva il notevole recente aumento dei prezzi ha vanificato questi incrementi contribuendo a ‘impoverire’ le famiglie”. Ma qual è il fattore chiave che fa la differenza tra un territorio e l’altro? "Di sicuro – osserva Baldini – le attività industriali, ma anche i servizi ad alto valore aggiunto: la presenza di manager, medici, avvocati, consulenti assicurativi e aziendali fa lievitare le entrate. In questo senso si comprende la differenza tra la città capoluogo e la montagna".

L’economista ha rilevato poi un altro elemento negli ultimi mesi: l’aumento del numero dei redditi da lavoro dipendente. E il dibattito sulle cause di un incremento degli occupati superiore alla crescita del Pil è aperto. "È probabile dipenda dal calo dei salari reali che rende il lavoro meno ‘costoso’ per le aziende, le quali stanno cogliendo l’occasione per assumere". Un’altra possibile ragione è che "molte persone hanno deciso di entrare nel mercato del lavoro perché l’aumento del costo della vita rende per le famiglie più difficile sostenere le proprie spese, quindi un solo reddito da lavoro non basta e c’è bisogno di entrate aggiuntive".