VALENTINA REGGIANI
Cronaca

La lettera dei familiari: "Mai creduto alla pista dell’allontanamento. Ora si trovino i resti"

Le sorelle e il figlio Nicholas confidano di potere avere ora piena giustizia "La verità emersa è dolorosa ma l’unica possibile. Conferma i nostri sospetti".

Personale impegnato nelle ricerche di Legari, nel settembre 2023 nella zona di Lesignana

Personale impegnato nelle ricerche di Legari, nel settembre 2023 nella zona di Lesignana

"Abbiamo sempre sostenuto che quello di Salvatore Legari non fosse un allontanamento volontario, ma che qualcosa di grave, forse di irreparabile, fosse successo e che l’abbandono del suo furgone nel territorio di Sassuolo fosse solo un depistaggio. Siamo convinti che la pista tracciata dagli investigatori sia quella giusta e confidiamo che possa pervenirsi all’individuazione dei poveri resti del nostro congiunto".

A chiedere di poter dare degna sepoltura all’imprenditore e quindi ad invocare il ritrovamento del corpo sono i familiari di Salvatore Legari, per la cui scomparsa è stato arrestato un sassolese 38enne. I parenti dell’uomo, le sorelle e il figlio prendono la parola attraverso i legali Antonio Cozza e Corina Torraco. "L’individuazione dei resti, spiegano gli avvocati, consentirebbe loro – vale a dire al figlio Nicholas e alla sorelle dell’imprenditore, Nunzia e Floriana – di chiudere il cerchio di una vicenda triste e dolorosa, che si consuma ormai da troppo tempo, in attesa che la giustizia faccia il suo corso".

Il figlio e le sorelle di Salvatore Legari esprimono "un sentito ringraziamento alle autorità e agli inquirenti che in modo silenzioso hanno operato in questi anni, facendo emergere la verità, che, ancorché difficile da accettare, sembra essere purtroppo l’unica possibile". La sorella Floriana, su queste pagine nei mesi scorsi aveva espresso più volte il proprio dolore, spiegando come la famiglia temesse il peggio. "L’unica cosa che mi sento di chiedere è che non si smetta di cercare la verità, che non si smetta di cercare mio fratello – aveva affermato –. Vorrei che cose come quella capitata a noi non capitassero più a nessuno perché chi osa fare del male non deve rimanere impunito".

La famiglia aveva più volte ribadito il fatto che forse inizialmente la scomparsa dell’imprenditore fosse stata sottovalutata. Oggi, però, a distanza di oltre un anno e mezzo è arrivata la svolta. Il figlio Nicholas, a qualche mese dalla scomparsa del padre si era a sua volta rivolto alle autorità. "L’unica cosa che so è che qualche settimana prima della scomparsa, parlando al telefono con mia mamma le ha detto di essere preoccupato perché non entravano pagamenti che stava aspettando. Le ha detto: se non arrivano i soldi, passano alle minacce. Ma scherzava sempre e non abbiamo dato peso a quelle parole, pensando fosse un modo di dire. Evidentemente non era così".

La ricostruzione fatta dagli inquirenti ha permesso di ricomporre "tassello dopo tassello, la trama della scomparsa acquisendo una serie di elementi che compongono un quadro indiziario grave. Ora si attendono sviluppi". La vicenda di Legari ha tenuto in questi mesi col fiato sospeso tre province; Modena dove l’uomo si era trasferito da un anno, Reggio dove abita il figlio Nicholas e anche Bologna dove l’uomo, 54enne originario di San Pancrazio Salentino (Brindisi), aveva vissuto a lungo insieme all’ex moglie e ai due figli.

v.r.