ROBERTO GRIMALDI
Cronaca

La crisi dell’auto elettrica. A Modena i mezzi green sono ancora troppo pochi

La percentuale sull’intero parco circolante è dello 0,6%. In aumento però, le colonnine di ricarica. E Tavares, Ceo di Stellantis, avvisa: "Prezzi ancora molto alti, servono incentivi" .

La crisi dell’auto elettrica. A Modena i mezzi green sono ancora troppo pochi

La percentuale sull’intero parco circolante è dello 0,6%. In aumento però, le colonnine di ricarica. E Tavares, Ceo di Stellantis, avvisa: "Prezzi ancora molto alti, servono incentivi" .

Sembrava la panacea di tutti i mali, la nuova strada per ridare slancio al settore automobilistico. Invece il motore elettrico rischia di far rimanere fulminati tutti quelli che ci hanno creduto. L’amministratore delegato del gruppo Stellantis, Carlos Tavares, in audizione nelle commissioni Attività produttive ed Industria, ha lanciato un appello ai parlamentari, chedendo esplicitamente un aiuto: "Io devo poter vendere i veicoli elettrici allo stesso prezzo dei veicoli a combustione interna. Ma in questo sistema sotto pressione, devo infilare per forza un 40% di aumento dei costi, che è quello della tecnologia elettrica, per forza, e di conseguenza con questo 40% di aumento dei costi creo, all’interno della filiera, una tensione insopportabile". Poi la richiesta: "Per sostenere la domanda di elettrico in Italia bisogna farlo con notevoli iniezioni di incentivi o non ce la facciamo, per garantire l’accessibilità serve un aiuto".

Un argomento che riguarda anche Modena, sia per l’indotto della maccamica, sia per le industrie produttrici. Una tra tutte Maserati: la casa del Tridente non ha mai nascosto di aver investito molto sull’elettrico. Poco più di un anno fa, l’azienda annunciò che i piani industriali prevedevano una versione elettrica per ogni modello entro il 2025 e produrre completamente in elettrico entro il 2030. Qualcuno ha corso troppo? Forse, visto che i numeri sono preoccupanti: nel terzo trimestre 2024, nello stabilimento modenese di Maserati la produzione è calata del 75,8%, con solo 220 vetture prodotte: un dato allarmante, se aggiungiamo quello dello smantellamento dell’Innovation Lab Modena, che dal 2015 si occupava di ricerca e sviluppo per il Tridente. E’ vero, il mercato cinese non è più ricettivo come qualche anno fa. Ma anche la svolta elettrica potrebbe essere statao azzardata, perché le vendite non vanno come qualcuno sperava. Guardiamo il dato di Modena: secondo l’elebaroazione Facile.it su dati forniti dall’Aci, nel 2022 nella nostra provincia il parco veicoli elettrici era di 21.869 mezzi, un numero che nel 2023 è passato a 29.822. L’aumento è del 36%, ma si tratta di una variazione su numeri ancora troppo piccoli. Basta dare un’occhiata alla percentuale dei veicoli green rispetto al parco circolante per avere un’idea di quanto ancora debba prendere piede il motore pulito: in provincia di Modena la percentuale di auto elettriche è appena dello 0,5%, con una varaizione dello 0,1% riseptto all’anno precedente. Va un po’ meglio se ai veicoli elettrici si aggiungono quelli ibridi: la percentuale sul totale dei veicoli circolanti sale al 6,6%, quota comunque non esaltante. Colpa delle colonnine di ricarica che non ci sono? In realtà il Comune ha fatto la sua parte. Attualmente Sono 44 le colonnine presenti in città, grazie ad accordi siglati con le società Enel X, Hera, Enermia, Duferco Energia e Agrifer. Il piano di inzio anno era di salire al 2030 a un punto di ricarica ogni 1.000 abitanti, disponibile entro un raggio di 500-1000 metri sul territorio urbanizzato. Sarà ancora così?