"Si, l’ho uccisa io. Non ce la facevo più, non riuscivo a gestirla, stava troppo male. Come l’ho fatto? L’ho strangolata. Ho provato prima con il cuscino, poi con la federa e infine con i laccetti. Non avevamo litigato; ogni tanto mi faceva arrabbiare ma non diventavo matto. L’ho fatto di istinto".
Ha confessato, come un fiume in piena, di aver ucciso la propria madre ieri pomeriggio Lorenzo Carbone, il 50enne ricercato dai carabinieri dopo che la sorella, entrando in casa, a Spezzano, domenica pomeriggio aveva rinvenuto nel letto il corpo privo di vita della madre 80enne, Loretta Levrini. Una confessione choc quella di Carbone, fatta non davanti al magistrato ma davanti alle telecamere di Mediaset.
Infatti mentre ieri pomeriggio l’inviato di Pomeriggio 5, Fabio Giuffrida era intento a realizzare un servizio all’esterno della palazzina di piazza delle Rose, dove è avvenuto il delitto, il 50enne si è avvicinato al portone, al civico 7 per rientrare a casa. L’inviato ha intuito che potesse trattarsi proprio dell’indagato, in quel momento cercato dai pompieri e dai militari anche con l’utilizzo dei droni e lo ha fermato, intervistandolo.
L’uomo è scoppiato in lacrime ed ha ammesso di aver ucciso la pensionata "non perchè lo avesse fatto arrabbiare ma perchè non ce la faceva più".
I vicini di casa avevano spiegato come le condizioni di salute della donna, negli ultimi tempi, si fossero aggravate e come quel 50enne ancora tanto ‘bambinone’ da anni si occupasse da lei. Un dramma familiare che getta in luce e con prepotenza il tema della solitudine, solitudine che spesso crea disagio laddove le persone, spesso fragili, tendono a sentirsi abbandonate dinanzi a situazioni sempre più difficili da affrontare.
"Non ce la facevo più. Non avevamo litigato – ha confessato l’uomo. Non riuscivo a gestirla, stava troppo male. Non so perchè l’ho fatto; prima ho provato con il cuscino, poi ho tolto la federa e ho provato con la federa. Poi ho usato i nastrini, i lacci". L’anziana è stata trovata morta domenica pomeriggio nel letto della propria camera da letto appunto. E’ apparso subito chiaro ai sanitari come si trattasse di una morte violenta e sul posto sono accorsi i carabinieri che, coordinati dal pm di turno, dottor Amara hanno dato subito il via alle indagini. Le stesse si sono concentrate proprio attorno al 50enne, col quale l’anziana viveva da anni. Un ‘ragazzone’ schivo e solitario – era stato descritto dai vicini – che si prendeva cura della mamma da sempre. Il 50enne ha sottolineato nel corso dell’intervista-confessione di non essere fuggito, ma di aver solo girovagato per Pavullo.
"La mamma ogni tanto mi faceva un po’ arrabbiare ma non è che diventassi matto, ecco. Ripeteva sempre le stesse cose: perchè la Nadia, mia sorella, ha fatto il letto. Perchè ha fatto questo. Non ero in cura da nessuna parte; mi è venuto così, di istinto l’ho fatto". Ieri l’uomo è stato subito raggiunto e tratto in arresto dai carabinieri, per poi essere interrogato fino a sera alla presenza del legale nominato d’ufficio.
Ieri sera, arrivato in caserma, l’uomo era in stato di choc e non si è sentito di parlare. Il pm gli ha rappresentato quelle che erano le prove contro di lui, tra cui il video ed è stato trasferito in carcere.
La procura, nella persona del pm dottor amara ha emesso il fermo di indiziato di delitto che andrà convalidato dal gip nelle prossime ore.