di Valentina Reggiani
A Novara i no green pass avevano sfilato con pettorine a righe, paragonandosi ai deportati di Auschwitz. A Modena i no vax non ci sono poi andati così lontano, tanto da accusare i cittadini che domenica si trovavano in fila al teatro Storchi, per assistere allo spettacolo ‘Se questo è un uomo’ tratto dall’opera di Primo Levi, di essere schiavi. "Voi siete come in campo di concentramento"", hanno detto i negazionisti alle persone che stavano preparando il pass da mostrare agli addetti del teatro. "Non vi rendete conto che la situazione in Italia è uguale a quella lamentata da Primo Levi nel testo teatrale di oggi?". Ora – nonostante i responsabili del teatro non abbiano al momento sporto denuncia – il caso è finito in Procura e nei confronti dei due negazionisti responsabili dell’ennesimo blitz saranno valutati provvedimenti, visti anche i numerosi precedenti.
L’episodio ha però sollevato sdegno nella comunità ebraica modenese, con la presidente Tiziana Ferrari che definisce quanto accaduto vergognoso. "Io sono vaccinata, credo nel vaccino, credo nel green pass – afferma Ferrari – Quello che mi dà fastidio è che non sanno quello che dicono, sono persone disinformate e questa storia di voler paragonare la privazione della libertà ai lager è assurda. Accostare il Green pass ai perseguitati ebrei, come già accaduto a Novara, è una cosa vergognosa che non merita neppure commento. Non capisco cosa vogliano trovare in comune tra ‘Se questo è un uomo’ di Primo Levi, che ha un significato profondo, ad un obbligo di vaccinazione che tra l’altro non c’è. Ma di che libertà parlano dunque? Quello che posso dire è che è un episodio che ferisce. Ma si tratta di persone con le quali non si ragiona e non ci provo più: è fiato sprecato".
Della stessa idea Valter Malosti, direttore di Ert- Teatro Nazionale dell’Emilia Romagna e autore dello spettacolo di domenica. "Oltre ad essere di cattivissimo gusto, che sposano con l’ignoranza, è una follia – commenta – Quello che posso dire è che la strumentalizzazione di questa cosa è folle, becera e questo paragone non ha alcuna scusa. Comprendo chi ha paura di vaccinarsi ma questo è il momento di essere responsabili e questi sono atteggiamenti che non possono essere accettati". A parlare anche Giorgio Gaetani del Teatro Storchi: "Sono paragoni non piacevoli – afferma - quello che è capitato nei lager non può essere paragonato al controllo del Green pass e siamo stupiti di questo abbinamento. Abbiamo chiesto al pubblico di non rispondere alle provocazioni dei due ma qualcuno, alla fine, ha ceduto e sono esplosi battibecchi. Dopo di che – continua Gaetani – si sono messi a correre nel teatro ma sono stati allontanati dai pompieri presenti in quel momento e dai nostri tecnici. Dopo di che è intervenuta la polizia locale". La segnalazione è quindi finita in procura che ora, nei confronti dei noti negazionisti, valuterà eventuali profili di responsabilità circa il triste episodio.