di Stefano Marchetti
"Penso che don Oscar dal cielo ci stia facendo un bellissimo sorriso", ha detto il parroco don Daniele Bernabei, concludendo l’emozionante giornata di riapertura della chiesa della Visitazione di Maria Santissima a Reno Finalese (proprio al confine tra le province di Modena e di Ferrara) rinata a dodici anni e mezzo dal sisma.
Don Oscar Bin – che oggi avrebbe compiuto 81 anni – è stato a lungo l’amatissimo parroco di questa piccola comunità, un sacerdote sempre in mezzo alla gente: è volato via proprio pochi giorni dopo l’avvio dei lavori, alla fine di settembre 2019, e quindi la ‘nuova vita’ della chiesa – come recita anche una lapide all’ingresso – è stata dedicata anche e soprattutto a lui. In un paragone con la favola del brutto anatroccolo, don Daniele (che in questi anni ha seguito caparbiamente tutti i lavori) ha sottolineato come, "in mezzo alle tante chiese colpite dal terremoto del 2012, quella di Reno Finalese forse non avrebbe sicuramente richiamato più di tanto l’attenzione. Ma, giorno dopo giorno, ha acquistato una sua straordinaria bellezza". Salutata da un bel sole d’autunno, come un cenno di estate di San Martino che ha dissolto la nebbia del mattino, la cerimonia d’inaugurazione ha riunito centinaia di persone, in un abbraccio commovente. Sul sagrato gli interventi delle autorità, a partire dal sindaco Claudio Poletti che ha pure ricordato don Oscar e anche un altro anniversario, quello del 2026, cento anni dalla ‘ricostruzione’ della chiesa quattrocentesca che era andata in rovina. Guglielmo Ferrari, direttore dell’Ufficio ricostruzione dell’arcidiocesi di Modena, ha espresso tutta la gioia di poter restituire alla comunità un patrimonio così prezioso. Comunità è stata anche la parola richiamata nel discorso di Vasco Errani, già presidente della Regione all’epoca del sisma e primo commissario alla ricostruzione: "Il cuore della ricostruzione è uno, la comunità – ha detto –. Quando è arrivato il terremoto, questa comunità ha reagito in modo straordinario, avendo la consapevolezza che per ricostruire bisognava mettere al centro un’idea di solidarietà, e fare in modo che questa comunità via via trovasse le ragioni per stare unita". In questo, anche le chiese sono luoghi di comunità: "Ho ancora negli occhi le immagini straordinarie della riapertura del Duomo di Finale – ha sottolineato Davide Baruffi, sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale –. Riuscire ad andare in profondità anche nelle frazioni, anche nei beni cosiddetti minori ma che minori non sono, credo sia l’impegno che dobbiamo proseguire". Come noto, per il ripristino della chiesa di Reno la Regione ha stanziato circa due milioni e 59mila euro.
Monsignor Lino Pizzi, sanfeliciano, vescovo emerito di Forlì - Bertinoro, ha presieduto la solenne cerimonia di riapertura. Con il pastorale ha battuto tre volte sulle porte della chiesa che sono state riaperte: "Anche questa chiesa è la casa della Chiesa come assemblea. Siamo noi la Chiesa – ha ricordato nella sua omelia –. In questo luogo la comunità si identifica, si ritrova, si raccoglie. Quindi siamo chiamati tutti in gioco, perché la comunità continui a vivere". E l’impegno più importante – ha aggiunto – è "mantenere viva la fede".