E’ una delle più popolari interpreti della canzone italiana, ma è anche conduttrice televisiva, attrice, scrittrice e pure ex politica. Iva Zanicchi, artista in grado di spaziare tra vari stili, stasera, al Memoria Festival di Mirandola racconterà ‘Storie di musica, parole e televisione’, alle 21 alla Tenda della Memoria.
‘Musica, parole e televisione’: in che ordine le mette?
"Musica e parole per prime, con la musica all’inizio. E’ stata per me fondamentale la musica, fin da piccola, quando cantavo in chiesa e nell’osteria dei nonni, poi nelle orchestrine di paese. Poi le parole: sono una ‘mitraglia’ quando parlo, ma mi piace anche ascoltare e conoscere. Le parole legate alla musica assumono una ‘veste preziosa’".
Partiamo dall’inizio: come nasce l ‘Aquila di Ligonchio’?
"E’ partito tutto da Mike Buongiorno: mi aveva invitata in radio e al mio ufficio stampa ha chiesto dove ero nata. ‘Allora lei sarà l’Aquila di Ligonchio!’. Eravamo il trio delle ‘bestie’ reali: io, la pantera di Goro Milva e la tigre di Cremona Mina".
Ha iniziato a esibirsi negli anni Sessanta, periodo di grandi cambiamenti, proponendosi in modo non ‘allineato’. Si può dire ‘rivoluzionario’?
"Sì, abbastanza rivoluzionario. Venivo dal paesello, e desideravo fare musica, incidere dischi, proseguire su quella strada, con note blues. Avrei dovuto ‘impormi’: cantare in italiano ma con un genere che fosse a me più consono. Ricordo la prima volta che ho incontrato Lucio Dalla, eravamo ospiti a ‘Domenica In’, mi ha detto: ‘Tu sei stata la mia più grande delusione’. La mia canzone ‘Come ti vorrei’ finalmente aveva un’impronta jazz, ma poi sono andata a Sanremo con Claudio Villa, abbandonando quello stile…".
Sanremo: 11 partecipazioni, 3 vittorie (con il record della cantante donna che ha vinto più volte). Cosa le ha dato? "Tutto: trionfi, umiliazioni, gioie, delusioni. Sanremo è una fucina di successo per tutti, allora come adesso. Lo guardo sempre con gioia".
Come vede i cantanti di oggi? "Alcuni sono bravissimi, preparati, si presentano con molta sicurezza. Annalisa ha una presenza importante, rimarrà nel tempo; Elodie ha una personalità prorompente; Emma è una maestra di musicalità; Angiolina Mango è straordinaria".
Lei ha fatto di tutto: cosa le manca?
"Ho un desiderio: realizzare una fiction sul mio libro ‘Polenta di Castagne’. Stanno invece girando un film sulla mia vita".
Maria Silvia Cabri