VALENTINA REGGIANI
Cronaca

"Io, punito per uno sciopero giusto. Invece ora nessuno cerca i colpevoli"

L’ex Damiano Cassanelli: "Perché adesso non ci sono provvedimenti?"

L’ex studente del Barozzi Damiano Cassanelli

L’ex studente del Barozzi Damiano Cassanelli

Modena, 26 marzo 2025 – "Lo scorso anno c’era stata una gran fretta a cercare il colpevole, colui che aveva parlato. Quest’anno nessuna indagine interna, nessun colpevole nonostante la gravità di quanto accaduto e tutto questo è molto strano. Molte docenti storiche stanno chiedendo il trasferimento". Ad intervenire sul ‘caso Barozzi’ è chi è cresciuto tra quelle mura e, soprattutto, chi ha lottato affinchè agli studenti dell’istituto fosse garantita la libertà di espressione. Parliamo di Damiano Cassanelli, l’ex rappresentante di istituto destinatario lo scorso anno di un provvedimento di sospensione dopo che, nel corso di uno sciopero che si stava svolgendo senza l’autorizzazione della dirigente scolastica, aveva rilasciato un’intervista per farsi portavoce di criticità relative alla vita scolastica. L’organo di garanzia interno alla scuola, al quale si era appellato lo studente, a maggioranza aveva poi annullato il provvedimento adottato dal consiglio d’istituto.

Damiano, cosa ne pensa di ciò che sta accadendo all’interno della scuola?

"Reputo siano episodi che creano disagio e che partono forse da un disagio: fanno star male studenti e insegnanti ma mi viene da dire che se continuano ad accadere non vengono assunte misure per mitigarli".

È ancora in contatto con gli studenti?

"Con diversi, e mi hanno sottolineato come di provvedimenti, appunto, non ne siano stati assunti. Quindi i responsabili pensano di poter continuare ad agire impuniti e non sono partite neppure ‘indagini’ interne. Dispiace per tutti coloro che sono rimasti lì e che ogni giorno vanno a scuola con la paura, rischiando per la propria incolumità".

Quale potrebbe essere la causa di queste gravi azioni? "Non si sa quale sia il ‘movente’ ma credo che l’obiettivo sia proprio quello di creare disagio, il caos, senza alcun obiettivo vero e proprio".

Crede che la situazione al Barozzi sia peggiorata?

"La scuola è cambiata: noi venivamo da più anni scolastici di proibizioni, di grandi no, di sempre meno progetti e iniziative poi fortunatamente tutto è ripreso: gite e lezioni e c’è stato sicuramente un miglioramento. Avevamo protestato per gite e macchinette che sono ‘tornate’ e grazie alle nostre battaglie sicuramente al Barozzi c’è stato un miglioramento.

Il problema è che la scuola non punisce i fatti gravi e reputo ambiguo il comportamento dai piani alti. Lascia l’amaro in bocca. Noi avevamo manifestato per difendere diritti ma è scattata la caccia al colpevole.

Oggi, invece, tutto, azioni gravi comprese, passa in secondo piano. La nostra ‘lotta’ era sana, legata a raggiungere conquiste. Questa (con l’uso dello spray urticante, ndr) è volta soltanto a generare il caos. Sarebbe bene interrogarsi".