EMANUELA ZANASI
Cronaca

Intelligenza artificiale e salute: "Elettrocardiogramma, ora l’algoritmo stima il rischio"

E’ modenese uno dei primi studi internazionali che ha coinvolto diversi centri universitari. Paolo Giovanardi, cardiologo Ausl: "Un altro passo verso l’utilizzo delle nuove tecnologie".

E’ modenese uno dei primi studi internazionali che ha coinvolto diversi centri universitari. Paolo Giovanardi, cardiologo Ausl: "Un altro passo verso l’utilizzo delle nuove tecnologie".

E’ modenese uno dei primi studi internazionali che ha coinvolto diversi centri universitari. Paolo Giovanardi, cardiologo Ausl: "Un altro passo verso l’utilizzo delle nuove tecnologie".

E’ uno degli esami più semplici e diffusi e d’ora in poi una fonte preziosa di informazioni sullo stato di salute di un individuo. L’elettrocardiogramma, grazie all’intelligenza artificiale ma soprattutto grazie all’intelligenza di un team di ricercatori guidati da Paolo Giovanardi, cardiologo dell’Ausl di Modena e dell’ospedale di Baggiovara, è al centro di uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista nordamericana Journal of Electrocardiology. Uno studio che ha suscitato interesse e un vivace dibattito nella comunità scientifica.

Sostanzialmente attraverso un algoritmo matematico, i parametri rilevati da un semplice elettrocardiogramma riescono a stimare con maggiore precisione il rischio cardiovascolare di una persona. Informazioni che, come è facile intuire, avrebbero un impatto importante sulle cure preventive di molte malattie.

"L’elettrocardiogramma è un esame perfetto per applicare l’intelligenza artificiale - ha spiegato il dottor Giovanardi – è un esame diffusissimo che permette di creare dei grandissimi data base. Tra l’altro negli ultimi anni è possibile archiviare gli elettrocardiogramma in modo digitalizzato, aspetto che ci aiuta nei processi di elaborazione dei dati per poter poi sviluppare questi algoritmi che non sono solo diagnostici ma anche prognostici".

Lo studio, al quale hanno partecipato anche Unimore, il Politecnico di Milano e l’università di Bergamo, ha utilizzato ben 60mila elettrocardiogrammi registrati negli ultimi 17 anni presso le strutture sanitarie della provincia di Modena. In maniera anonima e retrospettiva sono stati processati quasi un milione di dati numerici estrapolati dai tracciati. "Abbiamo visto che - ha proseguito il cardiologo – utilizzando più parametri elettrocardiografici con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, si riesce a predire o a stimare il rischio di mortalità a lungo termine in una elevata percentuale dei casi". Si tratta del primo studio europeo prognostico dell’elettrocardiogramma di popolazione e ha interessato la popolazione modenese".

L’obiettivo della ricerca dunque è quello di avere in un futuro non molto lontano un valore aggiunto nella diagnosi e soprattutto nella prognosi di possibili problemi cardiovascolari. Di conseguenza se la diagnosi è precoce, più facile sarà la cura e la possibilità di evitare eventi acuti. "Siamo riusciti ad identificare elettrocardiogrammi che all’apparenza risultavano normali in cui invece c’era sottostante una problematica. Fino ad ora negli ultimi 5 anni abbiamo elaborato 60mila persone – ha concluso il dottor Giovanardi - ma nel data base abbiamo quasi 400mila tracciati". Insieme al dottor Giovanardi hanno collaborato Martina Doneda del Politecnico di Milano, Ettore Lanzarone dell’Università di Bergamo, Federico Silipo, Andi Vjerdha e Claudio Giberti di Unimore.