
Infortunio mortale alla Opas, una condanna e un rinvio a giudizio
Una condanna e un rinvio a giudizio per la tragedia di Samuel Remel, morto a 41 anni il 10 marzo 2020 mentre stava eseguendo il suo lavoro, ossia l’attività di pulizia dei macchinari del macello Opas – ex Italcarni con sede a Migliarina di Carpi. L’uomo, originario del Ghana e dipendente della cooperativa esterna Csa di Mantova che gestiva l’appalto delle pulizie presso il macello carpigiano, è rimasto vittima di un incidente sul lavoro: la morte sarebbe, infatti, avvenuta per trascinamento dell’operaio all’interno di una macchina di uno dei reparti di lavorazione dello stabilimento. Una tragedia che ha suscitato molto clamore, anche per le circostanze in cui è avvenuta: secondo il capo d’imputazione, la macchina in questione non avrebbe avuto le protezioni necessarie ma, a quell’ora, in realtà non avrebbe dovuto neppure essere in funzione. A seguito del decesso, nel registro degli indagati erano stati iscritti le due società (Opas e la cooperativa Csa) e i rispettivi legali rappresentanti delle stesse. Ieri mattina si è svolta l’udienza preliminare: Opas, difesa dall’avvocato Claudio Natali, e la cooperativa Csa di Modena sono state assolte. Il legale rappresentante di Opas, difeso dall’avvocato Mattioli, è stato rinviato a giudizio, mentre il legale rappresentante della Coop per la quale il dipendente lavorava, avendo chiesto il rito abbreviato, è stato condannato a sei mesi. La morte del 41enne ha da subito suscitato molta commozione e partecipazione in azienda: si era infatti attivata la macchina della solidarietà da parte di Opas-ex Italcarni che ha provveduto al pagamento di tutte le spese relative al funerale e al trasporto della salma del suo paese d’origine, il Ghana. Inoltre, Opas e le sei cooperative che al tempo lavoravano al suo interno (tra cui la stessa mantovana Csa della quale era dipendente l’operaio morto) hanno attivato una raccolta fondi cui moltissimi dipendenti, e non solo, hanno aderito, sindacati compresi, per aiutare la famiglia di Samuel, che nel suo paese aveva la moglie e due figli, anche con la volontà di garantire due borse di studio per i ragazzi.
Maria Silvia Cabri