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Infiltrazioni e intonaco che cade. Il cimitero storico perde i pezzi

Castelfranco, alcuni loculi non hanno illuminazione e tutto il contesto è poco rispettoso per chi si reca a trovare i propri defunti e per la dignità che questa struttura conserva.

Infiltrazioni e intonaco che cade. Il cimitero storico perde i pezzi

Se il grado di civiltà di una società si misura anche da come si rispettano i morti e i loro familiari vivi, qui proprio non ci siamo. Il cimitero monumentale di Castelfranco, struttura napoleonica, oltre 7mila mq in stile neoclassico, situato a ridosso del centro storico in via Circondaria nord, è un esempio di degrado. Una vergogna. All’interno il soffitto in diversi punti è devastato dalle infiltrazioni d’acqua (in alcuni punti si notano pietre sbriciolate) con evidenti cedimenti dell’intonaco, parte dei muri delle campate sono scrostati dall’umidità, in almeno tre zone appena piove il pavimento dei porticati dove si trovano i loculi si allaga e diventa un pericolo evidente per le persone anziane. Questo stato di abbandono affonda nel tempo, altrimenti non saremmo arrivati a questo punto. Qua e là sono sistemate delle transenne (mai al loro posto) per avvisare dei punti pericolosi. E’ questa la soluzione? Sarebbe interessante avere una risposta dall’assessorato competente dell’amministrazione comunale, che sicuramente avrà un progetto di recupero che per ora a giudicare dalla situazione è arenato su qualche scrivania.

All’interno del cimitero ci sono interi angoli di muro anneriti e fradici di umidità, appena piove l’acqua cola copiosamente dai tetti. Una situazione inaccettabile per il rispetto che si deve al luogo. Poco tempo fa è stata ridipinta la facciata dell’ingresso che guarda su via Circondaria Nord e sembra tornata nuova. Ma l’interno è un disastro. Come mettere una cravatta di Marinella su un abito pieno di buchi e di strappi. In aggiunta da mesi ci sono inoltre diversi loculi privi di illuminazione, mentre agli utenti continuano ad arrivare i bollettini di pagamento.

Tutto ciò non lo merita nemmeno la struttura in sé, che vanta una propria dignità storica. Il Cimitero monumentale fu costruito nel 1844, progettato dagli ingegneri Monteguti e Brunetti e ampliato in due momenti successivi. Nel 1958 venne costruito il mausoleo per dare degna sepoltura ai martiri partigiani e ai caduti in guerra nel periodo 1943-45. All’interno si trovano opere funerarie di rilievo dell’artista castelfranchese Angelo Tavoni: un Crocifisso a grandezza naturale in cemento, una “Pietà”, lapide di una tomba privata, un “Cristo risorto” presso una cappella privata e un bassorilievo in bronzo. Inoltre, sono presenti due altorilievi di Silverio Montaguti, scultore liberty castelfranchese sepolto nel cimitero stesso, autore anche degli angeli posti sul fronte della Chiesa di Santa Maria e del fante del monumento ai Caduti dei giardini pubblici.