Modena, 13 gennaio 2025 – Danni per miliardi di euro, oltre duecentomila evacuati e sciacalli travestiti da pompieri, oltre a piromani arrestati in flagranza. È una situazione apocalittica quella che stanno vivendo da giorni i cittadini di Los Angeles e, in particolare, della zona di Pacific Palisades, Malibù, Altadina e Pasadina. Da giorni ci sono zone rimaste completamente senza luce e senz’acqua e non potabile poiché contaminata: diversi i quartieri evacuati anche in queste ore. Tra i cittadini che risiedono in quella zona c’è anche la modenese Federica Reggiani che da anni vive in California insieme al compagno.
“La situazione qui è drammatica – racconta – Siamo chiusi in casa dal 7 gennaio, quando è iniziato il primo fuoco, al mattino con un vento fortissimo, del Santa Ana Winds, che ha raggiunto picchi di cento chilometri orari. Il giorno catastrofico è stato l’otto, quando il vento ha raggiunto il suo picco e la sua potenza è stata paragonata al vento di un uragano, categoria due. Quindi per i pompieri è risultato davvero difficile riuscire a domare le fiamme: la situazione era troppo pericolosa. Gli aerei non potevano neppure volare e la siccità durata mesi qua in California ha peggiorato sicuramente le cose”.
Federica sottolinea di sentirsi fortunata: “Noi abbiamo ancora una casa ma temiamo ogni secondo che possa scattare l’evacuazione: monitoriamo le zone continuamente poiché non sono riusciti ancora a contenere i fuochi. Ce ne sono tre ancora molto grossi e due più piccoli. Viviamo chiusi in casa con i filtri dell’aria e senza poter utilizzare il riscaldamento: la mattina ci sono al massimo sette gradi. Inoltre usciamo con la mascherina, assolutamente necessaria perché l’aria è tossica e se ti avvicini alle zone più colpite è fondamentale la mascherina sugli occhi. Noi ci troviamo a circa venti chilometri da quello più grande ma siamo ancora più vicini a quelli più ‘ridotti’. Il presidente Biden ha fatto intervenire la National Guard, ovvero l’esercito americano per mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza pubblica – spiega ancora Federica Reggiani – Sono arrivati anche gli aerei canadesi perché la situazione era critica: non c’era abbastanza acqua e gli aerei a disposizione su Los Angeles non erano sufficienti. Difficilissimo fare spesa: i supermercati sono stati presi d’assalto così come tutti i beni di prima necessità. Noi per fortuna avevamo fatto spesa appena prima dello scoppio dei roghi perché acqua, latte e uova, ad esempio, sono spariti immediatamente così come il pane. Tutte le attività di ristorazione e centri commerciali hanno messo subito a disposizione cibo gratis per le persone rimaste senza casa e per i pompieri. Ci sono tantissimi volontari che portano cibo ai vigili del fuoco che lavorano ininterrottamente da giorni: sono esausti ma non si fermano. La solidarietà è incredibile. Ci sono tante persone che non hanno più nulla – racconta ancora Federica – c’è chi non ha neppure le scarpe perché è fuggito all’improvviso. I negozianti hanno organizzato raccolte di indumenti e gli attori di Hollywood stanno donando milioni di dollari ai pompieri poiché la città di Los Angeles aveva appena dimezzato il loro budget”.