VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Infermieri picchiati, proteste: "Un’escalation inaccettabile. Ora tutti i sanitari hanno paura"

La Cgil si mobilita e annuncia una assemblea sindacale davanti all’ospedale di Baggiovara. Bracigliano (Cisl): "Sputi e minacce, siamo nel mirino". Da tutti l’appello a una giustizia rigorosa.

L’intera comunità medica, e non solo, condanna la "vile aggressione" ai danni di due infermieri di Baggiovara da parte dei familiari di una paziente. Nei confronti dei tre uomini, il marito della donna e due parenti stretti, le forze dell’ordine procederanno d’ufficio: questo vuol dire che il trio risponderà sicuramente del reato di lesioni e, probabilmente, di interruzione di pubblico servizio. Ricordiamo che lunedì mattina si sono precipitati in Cardiologia a sostegno delle pretese della paziente che ha rifiutato di sottoporsi a un prelievo di sangue fatto da un tirocinante. Da lì urla, minacce e violenza contro l’infermiere responsabile e un collega intervenuto in sua difesa.

Da più parti è stata espressa ferma condanna per l’ennesimo gesto di violenza nei confronti di operatori sanitari. "Gli episodi di violenza che si sono verificati nei confronti dei due colleghi infermieri sono fatti gravissimi che noi come comunità professionale condanniamo, atti violenti non più tollerabili; per questo chiediamo di rafforzare le indicazioni per la procedibilità d’ufficio. Ai colleghi aggrediti va la nostra vicinanza e come infermieri siamo uniti nel sostenere e aiutare, a tempo debito, la loro ripresa lavorativa" commenta Carmela Giudice, presidente dell’Ordine degli infermieri di Modena. "Come Ordine siamo preoccupati che il trauma subito possa compromettere la loro futura scelta professionale. Le nostre aziende hanno ben presente il problema e da tempo si sono attivate sia con la formazione degli operatori, sia con il potenziamento delle forze dell’ordine ma è chiaro che non è possibile militarizzare ogni luogo di cura. E’ necessario comprendere le radici profonde del problema, le aggressioni sono solo la punta dell’iceberg di un malessere generalizzato".

Ad intervenire è anche Alfonso Bracigliano, dirigente Cisl funzione pubblica e tecnico di radiologia del Policlinico. "Un’escalation inaccettabile, una situazione incontrollabile. Tutti i lavoratori, dall’amministrativo, al tecnico, al sanitario al medico subiscono continue violenze psicologiche, verbali e fisiche – afferma – . Violenze inaccettabili, dal semplice operatore del Cip che risponde al telefono e viene insultato, agli sputi e minacce di essere aspettati sotto casa che ricevono gli infermieri del 118 fino ad arrivare a violenze fisiche senza alcun tipo di motivazione. Quello avvenuto lunedì è un vero e proprio pestaggio organizzato e premeditato da parte dei parenti di una paziente e servono pene certe: quando avvengono deve essere applicata la norma".

Giulia Casamassima Fp Cgil Sanità Modena, annuncia: "Abbiamo convocato una assemblea sindacale con presidio il 31 ottobre alle 14 davanti all’ospedale di Baggiovara. È il primo segnale che diamo. Le persone ci stanno contattando perché hanno paura di entrare al lavoro: c’è stato un effetto scioccante. Abbiamo deciso di stare accanto ai lavoratori e iniziamo attraverso questa assemblea per poi capire quali soluzioni intraprendere".

Ad esprimere solidarietà alle vittime è quindi Nicola Maria Russo, segretario generale territoriale della Uil Fpl Modena-Reggio Emilia. "Le aggressioni ai nostri operatori sanitari rappresentano una piaga sociale intollerabile. Chi dedica la propria vita a prendersi cura degli altri, mettendo a rischio la propria incolumità, non dovrebbe mai subire violenza, né verbale né fisica". "La Uil Fpl di Modena chiede l’applicazione rigorosa del decreto-legge che prevede pene severe per chi commette tali reati".

Sull’accaduto interviene poi Anna Maria Colelli, candidata presidente alle prossime elezioni dell’Ordine delle Professioni Sanitarie ‘Noi facciamo ordine’: "Leggiamo che l’Azienda sanitaria sta già valutando le azioni da intraprendere nei confronti degli aggressori e pertanto riteniamo che anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche debba intervenire con azioni concrete in questo momento difficile".