VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Indagata una dipendente di banca: "Si mostrava gentile e premurosa. Spariti migliaia di euro dal conto"

La denuncia di un’imprenditrice. "Una frase del ragioniere che controllava i versamenti mi ha aperto gli occhi. Sparivano piccole somme alla volta". La cassiera ’infedele’ rischia il processo per appropriazione indebita

L’indagine è stata condotta dai carabinieri

L’indagine è stata condotta dai carabinieri

Modena, 10 aprile 2025 – Fingendosi interessata alla salute dei suoi cari e mostrandosi sempre molto ‘accogliente’, attenta, le avrebbe sottratto tra una chiacchierata e l’altra e per anni denaro dal conto corrente arrivando a procurarle un danno, tra i soldi ‘intascati’ e conseguenze lavorative – secondo la denuncia della vittima – fino a 150mila euro. Non parliamo di sottrazioni casuali ma di quelli che sembrano colpi studiati ad hoc, approfittando della fiducia riposta in lei dalla cliente.

A rischiare infatti il processo con l’accusa di appropriazione indebita – si attende ora il decreto di citazione a giudizio – è una 44enne residente nel Reggiano cassiera in un istituto di credito sempre nella vicina provincia.

Secondo le accuse della procura reggiana, a seguito degli accertamenti svolti dai carabinieri, avrebbe ‘depredato’ il conto corrente di una nota imprenditrice modenese. In sostanza in qualità di impiegata si sarebbe appropriata di parte del denaro contante depositato via via dall’imprenditrice, legale rappresentante di una società, emettendo ogni volta una ricevuta di importo inferiore rispetto al denaro effettivamente consegnato per il versamento dalla persone offesa. La procura contesta sei appropriazioni di somme tra i 300 e i 400 euro – quelle ‘documentate’ – per quasi 4mila euro tra il settembre 2022 e il dicembre dello stesso anno ma, secondo la vittima l’ammanco sarebbe ben più ingente. All’indagata viene contestata anche l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di prestazioni di opera.

"Avevo trasferito il conto corrente nella banca più vicina a casa, ritenendola più funzionale ma, da quel momento, sono iniziati i problemi", spiega l’imprenditrice.

"Mi ero resa conto infatti che l’attività che gestivo già da 15 anni aveva iniziato inspiegabilmente ad avere problemi: parliamo del 2017/18. Passati i terribili momenti 2020 Covid, avevo deciso di ripartire con una nuova società, ‘assorbendo’ il carico dei residui pagamenti della società in liquidazione. Un ragioniere seguiva passo passo i conti e, nel 2022, mi contattò poiché i conti non tornavano: da fatture e scontrini emessi mancavano contanti mai versati in banca. ’Verso i soldi due, tre volte la settimana’, gli avevo spiegato e, a quel punto, aveva pure pensato me li fossi intascata io. Intanto l’ammanco diventava sempre più grande e avevo iniziato a sospettare dei miei dipendenti fino a quando il mio ragioniere mi chiese di anticipare a voce la cifra che sarei andata a versare. ’Come mai sono stati versati 400 euro in meno rispetto al dichiarato?’ mi aveva chiesto stupito. A quel punto ho capito tutto".

L’imprenditrice ha poi chiamato il proprio legale e, su suo suggerimento, ha assoldato testimoni tra cui l’agente di una agenzia investigativa. "Nei successivi cinque versamenti abbiamo documentato la sottrazione e, a quel punto, è scattata la denuncia nei confronti della cassiera della banca. Nel frattempo, seppur ciò non abbia senso, l’istituto di credito mi ha chiuso il conto. Ora si attende la fissazione dell’udienza nei confronti dell’indagata che risponde del reato di appropriazione indebita, aggravato dalla sua posizione".