Trentanove incidenti mortali con altrettanti decessi, rilevati per oltre il 64% dalla polizia Locale (25), il 28% rilevati dall’Arma (11) e tre rilevati dalla Stradale di cui uno su viabilità ordinaria e due in autostrada.
Sono questi i dati che emergono dall’osservatorio indipendente provinciale curato negli anni da Franco Piacentini, che immortalano anche nel 2024 un quadro a tinte fosche.
Analizzando i dati "si nota che le fasce di età più interessate riguardano gli over 70 (12) e tra i 20 e i 40 anni (11). La maggioranza dei deceduti sono maschi (35) mentre i rimanenti 4 erano donne, tre delle quali pedoni. Le 14 fuoriuscite apparentemente autonome rappresentano oltre il 36% dei decessi, mentre quella dalle 12 alle 18 risulterebbe essere la fascia oraria maggiormente a rischio".
Stando ai dati, se in generale il numero di incidenti è piu alto nelle aree urbane, il maggior numero di vittime, 35 su 39, si concentrerebbe sulle strade extraurbane. Nel dettaglio, inoltre, i numeri vedono coinvolti soprattutto automobilisti (16) e pedoni (10).
"Nel complesso la maggior parte degli scontri avviene tra veicoli in marcia – si legge nella nota dell’associazione familiari vittime della strada – ma dovremmo monitorare attentamente anche quello strano fenomeno dei sinistri a veicolo isolato: oltre il 36% di decessi in fuoriuscite senza apparente contatto con altri dovrebbero porre alcuni interrogativi sulle condizioni fisiche e psichiche di alcuni utenti".
I comuni in cui si sono verificati più incidenti con feriti sono quello di Modena con 7 decessi, a seguire i comuni di Carpi, Castelfranco, Soliera e Spilamberto con 3 decessi, Formigine e Finale con due.
"Se gli obiettivi europei della sicurezza stradale prevedevano ogni decennio un dimezzamento dei morti e dei feriti gravi – dicono dall’associazione – la provincia di Modena risponde con una inconsistente, insignificante e vergognosa riduzione negli ultimi dieci anni".
Lente di ingrandimento alla mano, nella provincia di Modena, si registravano 37 incidenti mortali nel 2014. In dieci anni, i numeri peggiori sono stati registrati nel 2017 (54 incidenti mortali) nel 2019 (57) nel 2021 (48) e nel 2023 (45). "Lo Stato sta abdicando e anziché ripianare gli organici della stradale passa la ’patata bollente’ nelle mani delle Polizie Locali quando sa benissimo che la stragrande maggioranza di queste, anche nella nostra provincia, non copre il turno notturno ed alcune neppure il serale, fasce in cui vi sono forse meno incidenti ma con esiti più gravi e con un maggior numero di alcol correlati – è il grido dell’associazione – Non si pensa di denunciare al governo che la stradale è senza uomini tanto da aver rilevato un solo mortale quest’anno ed aver abdicato a quel ruolo riconosciuto da anni a favore delle polizie locali del territorio".
"Per vigilare alle partite di pallone gli uomini si trovano – conclude l’associazione nella nota –: oltre 200 nella scorsa partita con la reggiana senza contare il supporto della stradale ai caselli e della ferroviaria in stazione. Chi, se non il ministero dell’Interno è chiamato a coordinare la sicurezza stradale italiana?".
r.m.