Fiorano (Modena), 10 novembre 2024 – Un impatto fatale. Difficile sapere con esattezza cosa sia accaduto quell’attimo prima, quel maledetto istante costato la vita a Massimo Ferrarini, 55 anni, residente a Sassuolo, imprenditore molto conosciuto nel distretto ceramico e a Palagano dove era nato e cresciuto, vittima di un incidente stradale avvenuto tra venerdì e sabato sulla Pedemontana.
Un urto violentissimo contro un camion nel cuore della notte, su una strada a quell’ora praticamente deserta. L’ennesima tragedia è avvenuta alle 3 e mezza sulla Pedemontana all’altezza del comune di Fiorano. I rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente sono ora nelle mani dei carabinieri. Da quanto risulta dai primi accertamenti, Ferrarini era solo alla guida del suo pick up Dodge Ram, stava procedendo in direzione Maranello quando, giunto all’altezza del distributore Eni si è scontrato con un camion, un bilico che pare fosse in fase di manovra.
Da chiarire, appunto, se il grosso mezzo fosse appena uscito dalla stazione di servizio per immettersi sulla strada. Il pick up è stato distrutto completamente nell’urto fronto-laterale.
L’impatto è stato devastante; anche un veicolo solido come il Dodge non ha retto alla violenza dello schianto, tale da spezzare l’assale del bilico.
Subito sono scattati i soccorsi; sul posto sono arrivati i mezzi del 118 con anche l’elicottero insieme ai vigili del fuoco che hanno liberato l’automobilista dalle lamiere del veicolo ma purtroppo il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’automobilista; illeso invece il camionista.
Ieri mattina sul luogo della tragedia è stata una processione di amici e conoscenti di Massimo Ferrarini, ’Ferro’, come lo chiamavano in tanti. Massimo Ferrarini era un imprenditore conosciuto, titolare dell’azienda Hs Srl di Formigine specializzata nella fornitura di prodotti usa e getta per la ristorazione.
Un carattere vivace, allegro, di compagnia amante delle moto enduro e dell’avventura, così lo descrive chi lo conosceva. Sandro Dignatici di Palagano era lo zio acquisito di Massimo; con il nipote condivideva la passione per l’avventura, i viaggi e i motori. Anche lui ieri mattina ha voluto vedere con i suoi occhi il luogo dello scontro mortale.
“Massimo per me era come un secondo figlio – ha detto con le lacrime agli occhi – più che un nipote era un grandissimo amico. Era un grande avventuriero; amava le moto, le macchine, gli aerei; gli voglio dare soltanto un bacio, che faccia un buon viaggio, che approfitti degli spazi infiniti del cielo per correre, per lanciarsi nelle sue avventure”. Ferrarini lascia la moglie dalla quale era separato (Barbara Goldoni, consigliera a Maranello dove si era candidata sindaca del centrodestra alle ultime elezioni), tre figli, una sorella e i genitori che vivono a Palagano.
“Massimo – ricorda Barbara Goldoni – era l’inno alla vita fatto a persona. Un papà da 110 e lode. Sciatore, motociclista, imprenditore, stava prendendo il brevetto di volo. Era uscito con gli amici che lo amavano, perché sapeva davvero farsi amare come pochi. Anche io lo amavo follemente e, nonostante la separazione, eravamo spesso insieme”.