"Immobile abbandonato da cinque anni, il Comune non ci aiuta"

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Il rave party ha inasprito i già non favolosi rapporti tra l’amministrazione comunale e il proprietario dell’ex capannone agricolo di via Marino Mauro Bompani. In ballo c’è il mancato cambio di destinazione d’uso dell’edificio. "Ero fuori Modena quando ho saputo cos’era successo – ha spiegato Bompani che ha fatto subito denuncia per occupazione abusiva – Le mie figlie si sono attivate per far sapere a chi di dovere che due anni fa a causa di una tromba d’aria erano caduti 4 pannelli e l’edificio è in condizioni pericolose".

Il complesso risale a una cinquantina d’anni fa, era di proprietà del padre di Bompani. In passato era una struttura adibita all’allevamento dei tori e come deposito di granaglie, ha una destinazione d’uso tassativamente agricola ancora oggi. "Abbiamo cominciato le procedure per renderlo idoneo a qualsiasi attività, purché non agricola: in quella zona sono stati espropriati tanti terreni negli anni per la tangenziale, vicino ci sono l’autostrada, la Fiera, l’immobile è stato sensibilmente ridotto: non ha senso un capannone agricolo adesso in quest’area. L’ideale sarebbe trasformarne la destinazione d’uso in logistica, un magazzino, ma il Comune non ci sta aiutando. Abbiamo fatto diversi ricorsi. Siamo i primi a voler evitare questi tristi episodi: sono cinque anni che il capannone è abbandonato, oggetto anche di qualche saccheggio. Occorre però da parte delle istituzioni sostenere la possibilità di rendere questo capannone economicamente appetibile e utilizzabile". Quanto alla protezione dell’immobile, Bompani specifica che "c’è una recinzione per un deposito agricolo, arriva fino a un certo punto e poi c’è una sbarra che è stata rimossa dai partecipanti al rave".

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli però annuncia l’ordinanza per chiedere al proprietario di custodire il suo immobile a norma di legge per evitare future intrusioni. "Valuteremo la trasformazione del capannone agricolo abbandonato in qualcosa di utilizzabile, nell’ambito dello sviluppo del Piano Urbanistico vedremo quale potrebbe essere la soluzione migliore. Ma è chiaro che occorre anche la collaborazione del privato". Al Comune, prosegue il primo cittadino, "non risulta che ci siano stati ricorsi. Il proprietario ha presentato delle osservazioni al Pug e un progetto privato: la procedura di trasformazione della destinazione d’uso ha le sue procedure, i suoi tempi e le sue regole. Temo che ci sia qualcuno che non le voglia rispettare".

Gianpaolo Annese