"Fortunatamente il via libera non è definitivo: ora l’Irlanda dovrà essere autorizzata anche dall’Organizzazione mondiale del commercio, in quanto questa normativa rappresenta una barriera anche a livello internazionale". Così Giorgia Mezzacqui, vicesindaca di Castelvetro e coordinatrice regionale dell’associazione Città del Vino, prende posizione all’indomani della decisione del governo irlandese di apporre sulle bottiglie di alcolici, vino compreso, l’etichetta "Nuoce gravemente alla salute". Una posizione che vede nettamente contraria Mezzacqui, la quale rileva: "La legge irlandese è discriminatoria perché non distingue tra abuso e consumo (moderato e consapevole) e demonizza ingiustamente un prodotto simbolo della nostra civiltà mediterranea, fatto di storia, tradizione e artigianalità, e classificato dalla grande maggioranza degli studiosi come ‘alimento energetico complementare’. E’ improprio a mio parere assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino, diventato in Italia l’emblema di uno stile di vita attento all’equilibrio psico-fisico, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol. Il giusto e apprezzato impegno verso la Salute non può però tradursi in decisioni semplici che rischiano di penalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’abuso credo sia il problema più grande e sul quale bisognerebbe concentrarsi anche attraverso altre politiche di intervento. Insieme ad altre associazioni – aggiunge Mezzacqui – come Unione Italiana Vini, Assoenologi e Federvini, faremo pressioni sul Governo e sui parlamentari europei. Inoltre, attiveremo una campagna di sensibilizzazione anche con strumenti digitali, per spiegare la differenza tra consumo responsabile di alcol e abuso".
m. ped.