VINCENZO MALARA
Cronaca

Il trasloco di Play: "La Fiera è destinata a fare da incubatore di idee e di kermesse"

Amedeo Faenza (Confcommercio): "Il mercato richiede strutture adeguate, investimenti continui e una programmazione che qui è assente". Cavazza (Confesercenti): "Non è più rinviabile un intervento in via Viriglio".

Il trasloco di Play: "La Fiera è destinata a fare da incubatore di idee e di kermesse"

Amedeo Faenza (Confcommercio): "Il mercato richiede strutture adeguate, investimenti continui e una programmazione che qui è assente". Cavazza (Confesercenti): "Non è più rinviabile un intervento in via Viriglio".

Play ‘scappa’ a Bologna e lancia a Modena un evento tutto nuovo, che affonderà le sue radici nel cuore cittadino a partire da novembre 2025. C’è chi parla di ‘briciole’ rispetto a quello che Play rappresentava per la nostra città, per altri è comunque il riconoscimento di una manifestazione da record che non poteva più accontentarsi degli spazi di ModenaFiere. Ed è proprio la necessità urgente di rilanciare il quartiere fieristico a mettere d’accordo le opposte visioni sull’addio di Play alla città della Ghirlandina. In particolare, sono Confcommercio e Confesercenti a intervenire sulla vicenda. "Il trasferimento della fiera Play, dopo l’annullamento di Skipass, era nell’aria e l’ufficializzazione del trasloco non è una buona notizia per la città e per gli albergatori di Modena e del territorio, visto l’impatto positivo che la manifestazione ha sempre avuto sulla ricettività", spiega Amedeo Faenza, presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio.

"D’altra parte il mercato fieristico richiede strutture adeguate, risorse rilevanti, investimenti continui e Modena raccoglie oggi i frutti amari di scelte politiche del passato: benché forte della propria vocazione nei comparti della meccanica, del biomedicale, dell’innovazione e dell’alimentare, abbiamo rinunciato da tempo ad avere un ruolo di leadership nazionale nelle fiere". Per Faenza va sicuramente salutata positivamente la versione di Play in centro storico: "Ci conforta in parte – prosegue il presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio – che sia stato messo in campo un piano B, che farà diventare la città una sorta di palcoscenico dedicato al mondo del gioco, ma che difficilmente potrà risultare attrattiva come il precedente format". "Comprendo – prosegue Faenza – che la fiera di Modena sarà sempre più destinata ad essere un incubatore per Bologna, ma ci preoccupa il fatto che ad oggi non si è intervenuti con altrettanta celerità nella programmazione di nuove iniziative seppur sperimentali nella programmazione 2025. Serve, dopo la cancellazione di Skipass ragionare su un evento fieristico capace di promuovere il turismo verde del nostro meraviglioso Appennino, ma nel complesso ci aspettiamo uno scatto da parte delle Istituzioni del territorio".

Auspica un rilancio di ModenaFiere in tempi brevi anche Daniele Cavazza di Confesercenti: "Prendiamo atto che l’ente Fiera di Bologna considera Modena come incubatore di nuove idee che poi però diventano bolognesi, per esigenze di dimensioni. Ci auguriamo che questo vada a braccetto con nuovi investimenti su ModenaFiere, auspicando che la futura programmazione possa inserire manifestazioni di richiamo per il grande pubblico. Non è più rimandabile un intervento sull’area di via Virgilio per riadattarla alle nuove esigenze di spazi e fruibilità. Anche a livello regionale – conclude Cavazza - siamo convinti che sia urgente, appena partirà la nuova legislatura, mettersi ad un tavolo ed avviare una riflessione seria sull’impianto delle fiere emiliano-romagnole".