STEFANO MARCHETTI
Cronaca

"Il talento? Saper entrare nei personaggi"

La lezione di Merritt. Al Teatro San Carlo oggi presiedierà la giuria: "Ai giovani consiglio di non bruciare le tappe, non si smette mai di imparare" .

"Il talento? Saper entrare nei personaggi"

Il tenore Chris Merrit durante la premiazione di un’altra edizione del. concorso

"In un giovane cantante, io cerco prima di tutto l’espressione e la capacità di entrare nella personalità di colui o colei che deve portare sulla scena", esordisce Chris Merritt, grande tenore statunitense, eccellente interprete rossiniano. Oggi alle 17.30 al teatro San Carlo sarà proprio lui il presidente di giuria nel gran finale della sesta edizione del concorso internazionale di canto lirico intitolato a Nicolai Ghiaurov, il basso bulgaro, divenuto modenese d’adozione nei tanti anni trascorsi con l’indimenticabile Mirella Freni. "Abbiamo selezionato candidature da tutto il mondo – spiega il maestro Gianni Coletta, direttore artistico dell’associazione Actea che organizza il concorso –. Le fasi eliminatorie si sono svolte presso la State Opera di Varna in Bulgaria, oltre che qui a Modena". I finalisti – accompagnati al pianoforte dal maestro Luca Saltini – proporranno ciascuno un’aria del proprio repertorio: oltre ai riconoscimenti per i primi tre classificati, è previsto anche il premio Mirella Freni al miglior cantante under 35, e il premio Nicolai Ghiaurov per il miglior basso, e in più scritture teatrali all’Opera di Varna e una masterclass all’Accademia verdiana Carlo Bergonzi di Busseto.

"Serve, certo, il talento della voce, serve la tecnica, ma occorrono anche la musicalità, la lingua, l’espressività", ricorda Chris Merritt, forte di quasi 50 anni di carriera. E occorre anche sapersi lasciare ispirare dai grandi che si incontrano, "come ho fatto io, ogni volta che ho avuto il privilegio di condividere esperienze con eccelsi direttori, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Pierre Boulez, Giuseppe Sinopoli, o straordinari cantanti come Montserrat Caballè, Joan Sutherland e la meravigliosa Mirella. Quando li ascoltavo e li vedevo – aggiunge il tenore –, capivo davvero la loro capacità di dare corpo alla musica. Un vero dono".

Chris Merritt torna sempre volentieri a Modena, la città di Luciano e Mirella, figure leggendarie della lirica. "Pavarotti aveva una voce unica, straordinaria, per me davvero aveva il sole nella voce – sottolinea il tenore –. Ha fatto luce su tutto un repertorio che, con il suo esempio, ho poi sentito anche vicino a me". E Mirella Freni? "Beh, mi vengono ancora le lacrime agli occhi ripensando alla ‘Bohème’ che cantai con lei a Firenze. Dicevo a me stesso: ‘Ma io sono qui, su questo palco, a fianco della più grande Mimì di tutti i tempi’. Straordinari ricordi". Da questi cantanti, una volta di più, riceviamo un insegnamento, "quello di continuare a perfezionarsi, giorno dopo giorno – conclude Merritt –. Occorre mettere a fuoco una tecnica, ma prima di tutto occorre sapere come si canta, come ‘mettere’ la voce, come interpretare. Molti giovani cantanti, oggi, vorrebbero bruciare le tappe e avere risultati veloci. E invece, quel che conta è non smettere mai di imparare".