GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Il ruggito di Francesca Maletti. Tra gli iscritti cresce il suo nome. Su anche le chance di Guerzoni

Corsa a sindaco, diverse sorprese nelle prime indicazioni dei circoli del Partito democratico. Le possibili strategie della consigliera regionale. Conferme per Bortolamasi e Lenzini. .

Il ruggito di Francesca Maletti. Tra gli iscritti cresce il suo nome. Su anche le chance di Guerzoni

Il ruggito di Francesca Maletti. Tra gli iscritti cresce il suo nome. Su anche le chance di Guerzoni

Nella lotteria dei possibili candidati a sindaco che escono dai circoli del Pd i più avveduti captano segnali: il favorito Andrea Bortolamasi, il peso crescente di Giulio Guerzoni, il ruolo di outsider Diego Lenzini, la prova di forza di Francesca Maletti. Dopo la Madonnina, anche l’assemblea degli iscritti alla Sacca ha rilanciato quei nomi, a cui si sono aggiunti Ludovica Carla Ferrari e Anna Maria Vandelli. C’è chi fa notare per ora la rumorosa assenza di indicazioni su Francesco Ori, Andrea Bosi e Simona Arletti. Ma di circoli da ’scrutinare’ ne mancano diversi e poi, a dirla tutta, sono figure che potrebbe pescare più al di fuori del perimetro degli iscritti.

Per Bortolamasi si nota come il lavoro di ’coltivazione’ del partito a base di incontri di gruppo e individuali in corso da qualche anno stia dando frutti. Mentre viene osservata con attenzione la progressiva conquista di spazio da parte di Guerzoni, capo di gabinetto del sindaco su cui Gian Carlo Muzzarelli sarebbe pronto a giocarsi tutto qualora la bulimia di candidati dovesse paralizzare il partito. A quanto pare in diversi prima di gettarsi nell’arena hanno chiesto la ’benedizione’ del sindaco, che si conclude solitamente con una esortazione: ’Vai pure, ma fallo rimanendo nella squadra’. Vale a dire: niente colpi di testa, fughe in avanti, mattane; segui il percorso delineato dal partito. Perché tutto sommato Muzzarelli resta un leninista, il partito prima di tutto: ’Ci rimase davvero male – ricorda un veterano – quando Bersani ed Errani uscirono al Pd’.

Già, ma la domanda è: perché Muzzarelli ha potere di vita e di morte sui candidati visto che è ormai a fine mandato? Di sicuro incide l’autorevolezza acquisita in questi dieci anni come leader di partito e della maggioranza, ma pesa secondo alcuni una considerazione politica: tra i compagni è considerato il ’meno comunista di tutti’, il suo pragmatismo consente di attirare voti anche dal centro, nell’elettorato moderato, tra gli imprenditori, nel mondo cattolico, e questo è un plus.

D’altra parte l’aspetto forse più sorprendente di queste prime battute tra i circoli è il crescente peso di Francesca Maletti. È un moto spontaneo di una parte del Pd o è lei che sta mobilitando le sue truppe? Chi la sostiene parla di consenso reale, che nel partito c’è chi si ricorda positivamente della sua battaglia del 2014, il coraggio di sfidare Muzzarelli alle primarie chiacchierate, l’intelligenza di chiudere la frattura superando i personalismi e raggiungendo un accordo politico che è poi diventato col tempo anche rapporto di stima personale con il sindaco. Senza contare che alle ultime elezioni regionali a inizio 2020 è stata quella che ha preso più preferenze a Modena: per vincere c’è bisogno anche di quelle.

I più maliziosi invece vi leggono una prova muscolare per lanciare segnali. Il primo potrebbe essere il più immediato: ’Ci sono anch’io, voglio correre a sindaco’; il secondo, ’non mi candido, ma nella scelta finale chiedo di dire la mia’, magari sostenendo uno degli aspiranti, che per qualcuno potrebbe essere Ludovica Ferrari; il terzo, ’non mi candido a sindaco, ma ci sono altri ruoli interessanti’: il più goloso è sicuramente l’assessorato alla Sanità regionale, sebbene sia molto difficile che venga ceduto a un ex Margherita (sarebbe la prima volta). Ma in ’palio’ ci sono anche la ricandidatura alle Regionali (non scontata), assessora nella prossima giunta comunale, ruolo in organismi nazionali sul Welfare.