WALTER BELLISI
Cronaca

Il rombo di tanti motori per l’ultimo saluto a Patric

Montese, il commovente e ‘rumoroso’ addio al 48enne morto cadendo dal quad. I membri del Montese Motoclub si sono stretti intorno alla famiglia . .

In grande il funerale con gli amici del Motoclub. Nel riquadro: Patric Malori Zanantoni

In grande il funerale con gli amici del Motoclub. Nel riquadro: Patric Malori Zanantoni

L’ampio camposanto di Montese non è riuscito a contenere tutte le persone che ieri mattina hanno dato l’ultimo saluto a Patric Malori Zanantoni, morto domenica all’età di 48 anni cadendo dal suo quad che stava provando vicino a casa, lungo Via Lotti della frazione Salto. In tanti hanno potuto seguire la cerimonia funebre all’esterno.

Grande la commozione, tanti gli occhi lucidi, molti dei quali non riuscivano a trattenere le lacrime. Specialmente quando, nel piazzale a fianco al cimitero, per il ‘minuto di rumore’, il frastuono del rombo dei motori ha raggiunto l’apice. Gli amici, amanti dei motori, avevano portato i loro quad, le loro moto da cross e alcune auto da corsa, che hanno fatto da cornice a questo momento di saluto a un amico, a un collega di tante uscite all’insegna dello sport e dello stare insieme.

I membri del Montese Motoclub c’erano tutti e si notavano divise di altri clubs. In modo corale si sono tutti uniti al dolore dei familiari di Patric, della moglie, del fratello, della sorella e degli altri parenti.

Prima di tutto questo, con i loro mezzi, si erano recati alla camera ardente da dove hanno accompagnato il feretro fino al piazzale. Poi, trasferimento all’interno del cimitero per la santa messa presieduta dal parroco don Bruno e concelebrata da don Dino e da don Simone. Ha partecipato il Coro Montese Voci d’Appennino.

"Patric era un uomo pieno di vita. Disponibile verso tutti e con tutti. Era un artigiano vero, sapeva riparare di tutto, era un mago per i cosiddetti ‘ciapini’, quelle cose che nessuno oggi vuole più fare", ha ricordato don Bruno. "Non sappiamo - ha aggiunto - perché il Signore ce l’abbia tolto, forse per farci riflettere, per darci un messaggio che potrebbe essere questo: ‘Tu che spesso sei chiuso in te stesso e sorridi raramente, sorridi di più, cerca di cambiare, sorridi di più e sii disponibile verso chi ha bisogno’. Come Patric ci ha insegnato con la sua vita concreta, soprattutto senza mai mettersi sul piedistallo".

E gli amici: "Patric aveva un cuore immenso, era un amico di ognuno di noi sul quale potevi contare sia per il lavoro sia per le manifestazioni. Tosto, in gamba, non si tirava mai indietro di fronte alle difficoltà, era un ragazzo dal cuore d’oro, che voleva bene alla sua famiglia. Ce lo immaginiamo lassù in cielo a saltare con il suo quad da una nuvola all’altra assieme alla sua Camilla e a Zigulì".

w. b.

Malversazioni ed incapacità hanno caratterizzato gli ultimi decenni; non sto parlando di furti, ma -forse peggio- di, lo ripeto, incapacità, oltre che la sfortunata presunzione di superiorità ed impun