"Interpretare, per me, è come tradurre un libro. Cerco di rendere la musica la più chiara possibile, cerco solo chiarezza. Suonare le note non è sufficiente. E non è sufficiente nemmeno immergersi nelle note", ha detto in un’intervista il pianista francese Lucas Debargue che sarà protagonista del concerto di questa sera alle 20.30 al teatro Comunale Pavarotti Freni. Debargue, 34 anni, è la rivelazione di questi anni nel panorama musicale internazionale, e il suo monumentale tributo discografico a Scarlatti è stato incluso dal New York Times fra i "dieci album che accompagneranno il nuovo millennio".
Eppure, fino a vent’anni di età, il talento di Lucas Debargue era rimasto chiuso fra le mura di casa: "Ho iniziato a fare musica quando avevo 10 anni – ha raccontato –, ma non provengo da una famiglia di musicisti". A 15 anni si aprì per lui la possibilità di una borsa di studio per studiare musica a Parigi "ma io abitavo a Villers-sur-Coudun, nel nord della Francia, e avevo paura a restare a Parigi da solo". Quindi ha frequentato una scuola normale, ma a vent’anni la musica è tornata a riaffacciarsi con forza alla sua vita, e l’incontro con la famosa insegnante russa Rena Shereshevskaya, che lo ha invitato a studiare con lei all’École Normale de musique de Paris, ha segnato la svolta per il giovane artista.
Nel 2015 Lucas Debargue ha conquistato il premio dell’associazione dei critici al 15° Concorso Ciajkovskij di Mosca, "per il suo incredibile dono, la visione artistica, la libertà creativa". Lucas è stato una vera rivelazione, fino allora quasi completamente sconosciuto. Da allora la sua carriera è sbocciata, portandolo in tutti i teatri e gli auditorium più grandi del mondo, dalla Philharmonie di Berlino al Musikverein di Vienna, fino alla Carnegie Hall di New York dove ha fatto il suo debutto due anni fa.
Come un esploratore, Debargue, nel suo fare musica, trae ispirazione anche dalla letteratura, dalla pittura, dal cinema e dal jazz, e gran parte del suo impegno artistico è dedicata anche alla composizione: ha scritto già più di venti opere per pianoforte solo e musica da camera.
E l’impressione che ha lasciato al Concorso Ciajkovskij è divenuta il soggetto del documentario "To music", diretto da Martin Mirabel, presentato al festival cinematografico di Biarritz. Lo scorso anno Lucas Debargue ha pubblicato con Sony Classic il suo progetto discografico dedicato all’integrale della musica per pianoforte di Gabriel Fauré, di cui nel recital di stasera ascolteremo anche i ’9 Preludes’ op. 103 e il ’Tema e variazioni in do diesis’ op. 73. Saranno incastonati in un programma di capolavori pianistici, come la ’Sonata n. 14 - Al chiaro di luna’ di Beethoven e la ’Ballata n. 3’ di Chopin.