La vicenda Palazzetto dello sport si sta trasformando nel "tormentone" autunnale di Ravarino. Il confronto dell’altra sera in Teatro tra amministrazione comunale e realtà sportive locali non ha tacitato le polemiche che si rincorrono dall’estate, anzi ha fatto emergere una situazione che richiede uno sforzo, anche ad altri livelli, per dare alla popolazione la certezza di un impianto in sicurezza dal punto di vista sismico, nonché adeguato ai tempi e al movimento sportivo ravarinese e non solo. "Noi – replica alla sindaca Maurizia Rebecchi il presidente del Circolo Arci Uisp Ravarino Aps Asd, Luciano Salvi - siamo gestori (da moltissimi anni) degli impianti sportivi di proprietà comunale (hanno in affidamento anche palestra elementari e campi esterni di calcetto, pallavolo e tennis ndr). Quando, il 27 giugno scorso la sindaca ci comunicò in modo solo verbale la necessità di chiudere il palazzetto, noi provvedemmo ad informare gli utenti di allora, che dovevano cercare delle alternative. La convenzione, che detta le regole per la gestione, non prevede in carico al gestore alcuna funzione di informatore per conto del Comune nei confronti della cittadinanza, che il buon senso ci porta a ritenere non debba essere delegato dal Comune ad altri. Inoltre, la nuova situazione del Palazzetto (chiusura per inagibilità) non è attestata da alcun atto scritto di nostra conoscenza, per cui una nostra eventuale azione informativa non avrebbe avuto una base certa di conoscenza". "L’amministrazione – replica Rebecchi - ritenne di informare il gestore in modo che a sua volta informasse i fruitori, che non sono di Ravarino ma del territorio dei 6 comuni. Quindi per noi irraggiungibili. Gli atleti non sono solo cittadini di Ravarino, ma di Crevalcore, Nonantola, San Felice, Bastiglia, Bomporto... pertanto ci pareva ragionevole far pervenire l’informazione attraverso il gestore e gli allenatori".
Alberto Greco