"Il mio negozio invaso dall’acqua, ora basta"

Pavullo, la titolare della Rosticceria Giardini stanca dei continui allagamenti. "Ho subito danni ingenti e vorrei sapere chi paga?"

"Il mio negozio invaso dall’acqua, ora basta"

"Il mio negozio invaso dall’acqua, ora basta"

Ieri pomeriggio avevano quasi finito di ripulire il locale per riprendere l’attività questa mattina. La Rosticceria Giardini di Via Marchiani al civico 3 ha subito due alluvioni lunedì scorso nel giro di poche ore, a seguito del nubifragio che ha investito la città d Pavullo e creato danni un po’ ovunque sul nostro Appennino. "È successo un disastro, peggio dell’anno scorso – si sfoga la titolare della rosticceria signora Paola - perché questa volta abbiamo avuto due allagamenti a distanza di poche ore e tanti danni". La Rosticceria Giardini si trova in un punto critico quando le precipitazioni sono particolarmente intense, nell’intersezione tra Via Marchiani e Via Giacomelli dove confluisce l’acqua che scende dalla zona dell’ospedale e invade la ‘tangenziale’. "La prima ondata di acqua è arrivata verso le 16 – racconta la titolare –. Ero nel locale con mio genero e abbiamo visto esplodere le fogne della strada e dagli scarichi della rosticceria. In poco tempo nel locale è arrivata a un’altezza di un metro. Avevamo messo anche alcuni sacchi contro le porte ma l’acqua passava sotto. Per fortuna ho subito staccato la corrente elettrica altrimenti i rischi per noi sarebbero stati grandi. Abbiamo poi aspettato che ci liberassero". Il livello dell’acqua ha iniziato e scendere e la signora Paola e il genero hanno cercato di farla defluire più celermente. Tre ore di lavoro e sono adati a casa con il proposito di ritornare il mattino a pulire. "Tutta fatica per niente" - dice, l’inondazione si è ripetuta dopo alcune ore. Ho ricevuto una telefonata, mi avvertivano che era in corso un nuovo allagamento". "Quando siamo arrivati i tombini che sembravano fontane – è il suo racconto -. Non riuscivamo a entrare nel locale perché nel parcheggio l’acqua arrivava al ginocchio. Non c’era anima viva in giro e noi non sapevamo che casa fare. Non c’è restato che aspettare che si abbassasse il livello, siamo entrati nel locale e di gran lena abbiamo iniziato a far uscire l’acqua, che ancora era alta. Dalle 23 fino abbiamo finito dopo l’1,30. Alla fine era rimasta la melma. Tanti i danni, al locale e all’attrezzatura. Tutti i motori erano sotto l’acqua e la maggior parte è ‘saltata’. Ieri abbiamo dovuto smontare le pedane, la cucina, i mobili si sono gonfiati. Il banco, nella parte bassa, è danneggiato, e anche il parquet all’esterno si è alzato. E ora chi paga? Anche l’anno scorso, a maggio, ci allagammo. È necessario che si intervenga in modo risolutivo. Sotto l’asfalto di Via Marchiani scorre un fiume. Bisogna che gli enti preposti facciano la loro parte. Sono 40 anni che esiste questo problema".

Walter Bellisi