ROBERTO GRIMALDI
Cronaca

Il futuro di Modena Fiere: "Gli uffici trasferiti a Bologna. Ma è solo un modo per risparmiare"

Il direttore generale Marco Momoli: "In via Virgilio pagavamo un affitto, sotto le Due Torri siamo in comodato. Abbiamo un calendario ricco di eventi, a breve annunceremo una manifestazione nuova".

Il direttore generale Marco Momoli: "In via Virgilio pagavamo un affitto, sotto le Due Torri siamo in comodato. Abbiamo un calendario ricco di eventi, a breve annunceremo una manifestazione nuova".

Il direttore generale Marco Momoli: "In via Virgilio pagavamo un affitto, sotto le Due Torri siamo in comodato. Abbiamo un calendario ricco di eventi, a breve annunceremo una manifestazione nuova".

L’effetto porta chiusa non sarà dei migliori. Ma il trasferimento degli uffici amministrativi di Modena Fiere nella sede fieristica di Bologna, almeno per il momento non significa che i padiglioni di via Virgilio siano ai titoli di coda. Lo conferma il direttore generale dell’ente fieristico modenese, Marco Momoli.

Direttore, oggi chi suona al campanello dei vostri uffici non trova nessuno. Ci dobbiamo preoccupare?

"No, perché gli impiegati si sono trasferiti alla fiera di Bologna per un motivo strettamente economico: a Modena pagavamo un affitto, sotto le Due Torri ci andiamo in comodato gratuito. E’ un bel risparmio. E nei periodi in cui in via Virgilio ci saranno le fiere, gli impiegati torneranno".

Un risparmio utile per un bilancio in perdita?

"Sicuramente è un aiuto. Per quanto riguarda le perdite, rientrano in un discorso generale dell’attività fieristica in Italia, che sta faticando. E la tendenza generale è quella di concentrare le forze in meno fiere ma di grandi dimensioni".

Questo vuol dire che sul lungo periodo Modena verrà assorbita da Bologna?

"Non sono in grado di dire quello che succederà sul lungo periodo. Posso però affermare che al momento Modena Fiere c’è, esiste, ha dei dipendenti e un programma di eventi ben preciso".

Eventi che però vanno riducendosi: Skipass e Play non ci sono più

""ms i motivi ci sono: Skipass non ha più senso perché è radicalmente cambiato il mercato degli sport sulla neve. Play non la facciamo più perché non riusciamo a contenere le aziende che partecipano. Rischiavamo di lasciarne fuori qualcuna, così abbiamo deciso per il trasferimento a Bologna. Con un vantaggio però".

Quale?

"Sarà il nostro personale che continuerà ad occuparsi di Play, perchè ormai hanno acquisito l’esperienza necessaria. E questo rappresenta un po’ il futuro immedaito della nostra fiera".

Vale a dire?

"Continueremo ad occuparci di eventi sui quali abbiamo una specializzazione. Oltre a Play il nostro personale si occupa anche di Nerd Show, un evento spin off di Nerd, ma che avrà luogo a Bologna. Poi ci sono le fiere di nicchia, di alta qualità ma di piccole dimensioni. Un esempio tipico è Modena Antiquaria: è un evento molto partecipato, di grande successo, e di dimensioni che si adattano perfettamente ai nostri spazi. Insomma, un binomio che vede Bologna come sede delle fiere di grandi dimensioni, affiancata da Modena che invece ospita le fiere più piccole, a nostri avviso può funzionare".

Quindi nessuna chiusura all’orizzonte...

"Rispondo con un ragionamento molto pratico: lo scorso anno sono usciti i soci pubblici e Bologna Fiere ha proceduto ad una ricapitalizzazione investendo più di un milione di euro. Se a Bologna avessero avuto intenzione di chiudere i padiglioni di via Virgilio, non ci avrebbero messo una somma così alta".

Sarebbe tutto più roseo se fossero in arrivo nuovi eventi

"Arriveranno. Uno, il più innovativo, verrà annunciato a breve. E non dimentichiamoci di Play in the City, un festival del gioco fuori salone che avrà come teatro l’intera città. Una formula che potrebbe avere un futuro"