REDAZIONE MODENA

"Il film su Enzo Ferrari porta a Modena 500 persone"

Faenza (Federalberghi): "Sono tutti addetti ai lavori che alloggiano nei nostri hotel. Il turismo è ripartito, si rivedono gli stranieri"

Amedeo Faenza, storico albergatore di Modena e presidente di Federalberghi Modena

Amedeo Faenza, storico albergatore di Modena e presidente di Federalberghi Modena

Non che ne avesse bisogno, ma a dare una grossa mano al turismo modenese sono i due film che si stanno girando sul territorio: la storia di Enzo Ferrari e a Parma quello di Bellocchio sulla Seconda Guerra Mondiale che si appoggia a Modena. "Hanno fatto impennare considerevolmente le presenze e i pernotti in città", spiega Amedeo Faenza, presidente di Federalberghi Modena e vicepresidente reginale e nazionale, oltre che presidente della Consulta Turismo di Confcommercio.

Si riferisce agli uomini delle troupe o a curiosi interessati a Penelope Cruz?

"No, parlo solo degli uomini della produzione, si può dire che sono almeno 500 le persone che stanno alloggiando a Modena che fanno riferimento ai film".

In generale qual è lo stato di salute del turismo a Modena?

"Le presenze sono tornate al livello pre-covid, il problema è la marginalità per albergatori e ristoratori".

In che senso?

"I costi di gestione delle strutture sono altissimi, energia e materie prime gonfiate dall’inflazione. Se prima si poteva contare su un margine del 7 per cento, adesso se va bene siamo sul 4 per cento. E non è solo un discorso di profitti per gli imprenditori, parliamo di risorse che in parte vengono poi impiegate per investire e far crescere ulteriormente la qualità e la quantità dell’offerta. Le faccio un esempio personale…".

Prego.

"Io sono titolare di quattro alberghi, ma ne ho aperti quest’estate solo tre, perche se dovessi aprire anche il quarto con i costi da sostenere per l’aria condizionata ci andrei a perdere".

E’ sufficiente quello che fa Modena per attrarre i turisti?

"Negli ultimi anno la programmazione è cresciuta molto così come la promozione del territorio. E i risultati si vedono".

Ci sono dei dati?

"Gli aggiornamenti provinciali li avremo nei prossimi mesi, ma posso solo dire che il Motor Valley fest è stato un successo strepitoso, se ne parla ancora, le prenotazioni sono volate e ce ne sono già per l’anno prossimo. Mentre attualmente i 30 alberghi di Modena città sono pieni per l’80-90 per cento fino al 12 agosto. Per la prima volta dopo tanto tempo siamo anche in grado di avere già la stima per la richiesta per ottobre-novembre".

Quanto tempo si fermano mediamente i turisti?

"Siamo su uno, due pernotti, non di più per ora, la gente programma ferie mordi e fuggi. Stiamo parlando di persone per lo più interessate alle città d’arte, passano da Bologna e poi si fermano a Modena e dintorni. Tra l’altro c’è una scoperta di itinerari che riguardano anche la provincia di Modena. Me ne accorgo dalle cartine che vengono lasciate nelle stanze dei nostri alberghi. La gente si sposta a Maranello, Sassuolo, Nonantola. Anche in Appennino le presenze crescono sensibilmente grazie anche alla promozione che abbiamo fatto con l’Apt regionale".

Gli stranieri sono tornati?

"Alla grande, soprattutto americani, tedeschi, francesi. I russi ovviamente li abbiamo persi. Ma il dato più rilevante è che finalmente gli italiani, che costituiscono il 60 per cento della nostra clientela, comincia ad apprezzare l’Italia e le sue bellezze. Sono visitatori più consapevoli, che vogliono conoscere e chiedono informazioni sui monumenti della città e su cosa c’è di rilevante da vedere sull’intero territorio provinciale: un salto di qualità rispetto al turismo del passato e che per ora richiede molta preparazione ed efficienza delle strutture".