Il corso di Bioingegneria in medicina è realtà

A Mirandola nasce un corso di laurea in Bioingegneria per l’innovazione in medicina, supportato da contributi economici della Fondazione Cassa di Risparmio, del Comune e dell'Ucman. La città diventa sede universitaria grazie a accordi con Unimore e istituzioni locali.

Il corso di Bioingegneria in medicina è realtà

Il corso di Bioingegneria in medicina è realtà

A Mirandola sbarca l’università. E a partire dal prossimo anno accademico la Città dei Pico sarà sede universitaria al pari di Carpi e Sassuolo. Con la uscita ieri del bando emanato dalle università di Modena e Reggio Emilia, di Trento e di Verona per l’avvio delle iscrizioni a partire da questo anno accademico, il corso di laurea magistrale in "Bioingegneria per l’innovazione in medicina", che dal prossimo anno accademico verrà ospitato a Mirandola, prende finalmente quota. Firmati i vari protocolli tra Unimore e le istituzioni locali, primo fra tutti quello siglato con la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola tra il rettore Carlo Adolfo Porro e il presidente della Fondazione Francesco Vincenzi, al termine della cerimonia di consegna il 26 maggio del "Premio Pico", e quelli successivi con il Comune di Mirandola e con l’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucman). Con queste intese, che ha definito gli aspetti economici e logistici di una iniziativa didattica dall’elevato valore scientifico e culturale, il corso è pronto ad affrontare ora il gradimento e l’interesse degli studenti. Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola sosterrà il progetto con un contributo di 100.000 euro/anno per i prossimi 15 anni, mentre l’amministrazione comunale di Mirandola stanzia 734mila euro che serviranno per aule e attrezzature presso il Polo Culturale "Il Pico": si tratta di 4 aule dotate di arredi e attrezzature informatiche necessarie, disponibili dal prossimo anno accademico, di cui garantirà anche la manutenzione straordinaria e la verifica periodica di sicurezza dell’edificio, la copertura assicurativa e i costi delle utenze. Ucman, dal canto suo, partecipa al progetto con un contributo annuo di 30mila euro a favore dell’università per sostenere la didattica.

Alberto Greco