STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Funerale Pederzoli, il commosso ricordo del sindaco: "Era vietato parlare di sfortuna. Ribaltava la fragilità in felicità"

Muzzarelli: "Sguardo profondo e sorriso ammaliante, per lei gli amici erano fratelli e sorelle. Rammento la sua gravidanza, non avevo mai visto nessuno così felice. Lascia una scia di bene”

Modena, 25 giugno 2023 – Non è il sindaco di Modena, quello che prende la parola per ultimo, mentre la cerimonia volge al termine. È soltanto Gian Carlo, il marito di Alessandra, il papà di Emma, che con la voce rotta spalanca il libro degli affetti. Parla di lei, di Alessandra, di quella donna "dallo sguardo profondo e dal sorriso ammaliante, pieno di gioia" che ha preso anche il volante della sua vita. Perché lei era così, "e per lei la vita era bella perché aveva trovato la sua dimensione nella pienezza delle relazioni, nella pienezza dell’amore".

Alessandra Pederzoli: bara e fiori rossi
Alessandra Pederzoli: bara e fiori rossi

Gian Carlo Muzzarelli ci prende idealmente per mano, ci fa entrare nella sua vita con Alessandra, nella loro casa dove "era vietato pronunciare la parola ‘sfortuna’..." Lei era una donna decisa che ha sempre trovato nelle relazioni il senso della vita, "ha saputo trasformare gli amici in fratelli e sorelle", e sapeva superare ogni giorno l’indifferenza. "Ha affrontato un percorso di vita sfidante per combattere la malattia ma anche per combattere i pregiudizi verso le donne, soprattutto quelle che amano misurarsi nel merito, nel sapere". Ricorda con un fremito l’ultimo anno e mezzo in cui Alessandra ha fatto quella che poteva sembrare una follia e ha voluto frequentare a Milano un corso di altissima formazione per amministratore delegato. Ce l’ha fatta, pur se la malattia avanzava, "e al termine del master trecento persone si sono alzate in piedi per applaudirla". La mamma Rossana l’ha seguita passo passo, "e a 79 anni, per la prima volta, ha preso l’aereo per andare con Alessandra a Francoforte: la leader era diventata la Roxy".

"Io le ho dato la mia vita, e anche lei la sua", aggiunge Gian Carlo Muzzarelli che sottolinea la forza e la fede profonda della moglie. "Tutti i sabati invitava gli amici a recitare il Rosario, e quando le dicevo ‘Ma quante Ave Maria...’, lei rispondeva ‘Non sono mai abbastanza’. Allora pregavo anch’io", confida. Alessandra sapeva "ribaltare la fragilità in felicità", prosegue il marito che poi dedica un passaggio profondamente toccante al periodo dell’attesa di Emma: "Non ho mai visto una donna più felice durante la gravidanza. Lei voleva un figlio a tutti i costi". E quando lui cercò di farle notare che quella maternità avrebbe potuto realmente farle rischiare la vita, lei rispose: "Se vivo, questa creatura sarà la mia gioia. Se muoio, sarà il mio dono". "E a quel punto, non c’era altra strada".

Alessandra "ha creato nel tempo una catena d’amore", con quell’energia replicante "che fa aumentare il sorriso e il battito del cuore". È arrivata la fine, e Gian Carlo le dice "Grazie", grazie "per il tanto che mi hai dato e che ci ha dato". E – conclude – "sono convinto che continuerà a lasciare una scia di bene".