"A Campogalliano non siamo in sicurezza sul Secchia, se non per piene piccole, ma si dà la colpa al clima". Questo il commento di Valeria Palazzo e Andrea Setti, consiglieri comunale di ‘Progetto Campogalliano’, alla risposta data dall’Amministrazione alla loro interrogazione presentata a fine agosto "sul tema della sicurezza delle Casse di Espansione del Secchia, e sulle tempistiche di messa in sicurezza delle stesse". "Nella risposta si fa riferimento al ‘cambiamento climatico che nell’ultimo decennio ha fatto registrare una intensificazione degli eventi meteorici estremi anche in periodi tradizionalmente non caratterizzati da forti precipitazioni’, citando gli eventi recenti. Da dati ufficiali emerge che nel 2023 erano piogge non rilevanti e a giugno la portata era di poco più che TR20 (tempo di ritorno 20 anni, ossia piena medio piccola, Fonte Arpae). Il che significa che attualmente siamo in sicurezza solo per piene piccole. Parlare di catastrofi dovute al clima (nelle nostre zone e allo stato attuale) è mettere la testa sotto la sabbia e non prendersi responsabilità. Lasciamo il clima in pace: a volte piove, anche forte, ma non sono stati eventi eccezionali che hanno provocato danni in giugno e nel maggio 2023 nella zona nostra del Secchia. Quello che provoca danni è la mancata messa in sicurezza delle casse di espansione che sono idonee al momento solo per portate TR20. Inoltre - proseguono i consiglieri - i lavori iniziati in agosto dureranno almeno 7 anni, ed anche alla fine saremo in sicurezza solo per piene TR50 (piene medie) che non ha nulla a che fare con la sicurezza vera che dovrebbe essere almeno di TR100 (come stanno facendo a Parma). Inevitabile il riferimento al taglio degli alberi ad agosto sull’alveo del Secchia: "Chi doveva controllare la ditta esecutrice che eseguiva il taglio del bosco nell’alveo e a ridosso del fiume? Quella che alla fine ha preso la colpa dell’accaduto in pratica, è quella che ha tagliato dai 5 ai 10 ettari in più del dovuto".
m.s.c.