
E' intervenuta la polizia
Modena, 26 marzo 2025 – "Quello che hanno fatto è ingiusto e irresponsabile. Utilizzare un’arma di difesa, sfruttarla per uscire prima o magari per evitare verifiche in un luogo dove vi sono oltre mille studenti è assurdo ma anche pericoloso perché ci sono compagni ‘sensibili’, con patologie. E se capitasse a loro? Stiamo cercando un modo per individuare i responsabili ma, soprattutto, dobbiamo parlarne tutti insieme. La situazione è ormai ingestibile". Occorre parlare di quello che succede e, soprattutto, perché succede. Di questo sono convinti gli studenti del Barozzi dove lunedì, e per la seconda volta in una settimana, ignoti hanno spruzzato spray al peperoncino nei bagni delle ragazze. Diciannove gli studenti che hanno accusato sintomi da intossicazione, due dei quali sono finiti all’ospedale. A sottolineare la necessità di un confronto in primis con la scuola è il rappresentante di istituto Samuel Adumaco: "Stiamo cercando un modo di parlarne, tutta la scuola insieme e stiamo organizzando una assemblea. La mia ipotesi è che agiscano per saltare le lezioni ma non ne siamo certi. Sicuramente stanno sbagliando". Diversi gli studenti ieri che hanno puntato il dito contro la dirigenza scolastica, parlando di una sorta di ‘anarchia’ all’interno dell’istituto e di assenza di ‘punizioni’. "Sinceramente? Non ne possiamo più" commenta una studentessa al termine delle lezioni. "Lo fanno per saltare le interrogazioni – commenta un’altra – dispiace per i compagni che sono stati male". Secondo alcuni ad agire potrebbero essere stati anche gruppi di studenti ‘esterni’. "Non è raro che scavalchino le recinzioni; tutti possono farlo e magari volevano soltanto generare il caos" commenta un ragazzo di quarta. "Lo spray a scuola non andrebbe portato: non capisco come mai non vi sia controllo ma soprattutto perché non vi siano punizioni". Un altro giovane rimarca: "Durante l’assemblea di istituto è successo di tutto, dai vetri rotti agli insulti ai professori. Non c’è più alcun tipo di controllo ed educazione: alcuni compagni hanno accumulato fino a quaranta note eppure nessuno li sospende. La situazione sta degenerando".
Sul tema interviene anche il segretario di Cisl Scuola Emilia Centrale, Carmelo Randazzo. "L’errore da non commettere è quello di perdere di vista la pesante escalation di manifestazioni aggressive e violente che sta toccando in modo diffuso nel territorio i ragazzi, le loro famiglie e i lavoratori della scuola. Quanto è successo al Barozzi è allucinante, non meno di quanto accade all’autostazione delle corriere nel cuore di Modena, che ha visto il Comune schierare lo spazio della Tenda come rifugio per gli studenti. Una misura encomiabile per un problema che va affrontato, però, a monte e con coraggio". Secondo il sindacato è essenziale non lasciare sola la Comunità delle scuole modenesi. "Propongo di riunire urgentemente un coordinamento, un’alleanza per la scuola modenese capace di costruire un canale potente di comunicazione tra l’Istituzione scolastica nel suo insieme (a cominciare dall’Ufficio scolastico provinciale), le organizzazioni sindacali, le forze dell’ordine e le competenze istituzionali e sociali rappresentate dai Comuni più coinvolti dalle storie di violenza, senza dimenticare le organizzazioni studentesche, le rappresentanze dei genitori e il mondo del terzo settore. Si potrebbe iniziare da una grande assemblea pubblica".
Il clima, all’interno dell’istituto, pare essere molto teso, con professori che temono sanzioni discliplinari se sollevano dubbi, interrogativi o critiche. Lorenzo Rizzo, presidente provinciale di Gioventù Nazionale, critica l’inerzia delle istituzioni: "Dopo le roboanti dichiarazioni della sinistra sugli school tutor, quando li vedremo all’opera? Come pensiamo di fermare la violenza negli istituti? Di fronte a questa situazione, Gioventù Nazionale ha deciso di passare all’azione, organizzando una lezione gratuita di autodifesa rivolta ai giovani di Modena". Pronta la ‘risposta’ dei Giovani Democratici: "Gli atti dei giorni scorsi sono inaccettabili. Sarebbe opportuno che, anziché proporre stupidaggini propagandistiche quale l’istituzione di corsi di autodifesa per gli studenti, Gioventù Nazionale si prodighi affinchè il governo garantisca alle scuole adeguate risorse e capacità sanzionatorie".