Una squadra pronta a prendersi cura dei pazienti affetti da Idrosadenite Suppurativa, una malattia infiammatoria cronica cutanea che colpisce circa l’1% della popolazione e può gravemente influire sulla qualità della vita dei pazienti. L’iniziativa coinvolge tutta l’equipe multidisciplinare dell’Aou dedicata alla patologia cutanea con la partecipazione di 25 specialisti provenienti da diversi ospedali di tutta Italia. Il gruppo multidisciplinare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena dedicato all’Idrosadenite Suppurativa è coordinato dalla Dermatologia diretta da Cristina Magnoni, coadiuvata da Barbara Ferrari e da Marco Manfredini. Ne fanno parte Francesco Fidanza e Marco Amato di Urologia, Giovanni Rolando di Chirurgia Generale, di Urgenza e Oncologica, Carlo Alboni di Ginecologia e Antonio Spaggiari della Chirurgia Plastica.
"La Idrosadenite Suppurativa - spiega Cristina Magnoni - è una una patologia infiammatoria della cute caratterizzata dalla presenza di raccolte fluide (nodulari o ascessuali), fistole o cicatrici localizzate prevalentemente a livello delle pieghe cutanee. La malattia ha evoluzione cronica con episodi periodici, ricorrenti, con un andamento difficilmente prevedibile, con un forte impatto psicosociale e una grave compromissione della qualità della vita e pone significative sfide diagnostiche e terapeutiche". Purtroppo a oggi la maggior parte dei pazienti ancora sperimenta anni di diagnosi ritardata o diagnosi errate. L’approccio terapeutico, a questa patologia è critico e molto spesso risulta insoddisfacente, con una gestione poco efficace e con un cospicuo numero di trattamenti prescritti non supportati da evidenze scientifiche di alta qualità. Inoltre le forme più gravi ed avanzate necessitano di intervento chirurgico radicale che ad oggi risulta essere l’unico intervento realmente terapeutico. "La chirurgia maggiore per il trattamento dell’idrosadenite suppurativa richiede il coinvolgimento di un’équipe multidisciplinare", conclude Magnoni.