di Vincenzo Malara
"Cosa ci ha detto Papa Francesco? Che non vede l’ora di mangiare i tortellini preparati dai nostri ragazzi". E’ stata una giornata indimenticabile quella di ieri per il gruppo del Tortellante, il celebre laboratorio fondato quattro anni fa a Modena da 24 famiglie di ragazzi con autismo, anche grazie al supporto dello chef Massimo Bottura e sua moglie Lara Gilmore. Dopo tante cene eccellenti e appuntamenti in giro per l’Italia, la comitiva ieri ha fatto tappa a Roma per l’Udienza Generale del Pontefice alla Sala Paolo VI in Vaticano. Ospiti speciali seduti in prima fila, i ‘Tortellanti’ (come si definiscono) hanno ascoltato con attenzione le parole di Papa Francesco e al termine hanno potuto incontrare e parlare col Santo Padre con la consegna nelle sue mani di un dono speciale: 4 chili di tortellini preparati con passione e dedizione (il laboratorio ha riaperto da poco dopo lo stop dovuto al lockdown). "I ragazzi si sono comportati benissimo, vivendo con grande ordine e pazienza la trasferta romana che ha richiesto il rispetto di rigidi protocolli per l’ingresso e un po’ di attesa prima di accedere nella Sala Paolo VI – racconta Erika Coppelli, presidente del Tortellante – Per noi si tratta di un altro grandissimo risultato: essere riusciti a a creare un effetto ‘comunità’ che porta i ragazzi e i loro genitori a riconoscersi in un gruppo ormai consolidato e riconosciuto oltre al ristretto ambito familiare. In questi anni abbiamo dimostrato che l’attività di preparare a mano i tortellini, insieme ad altre iniziative, riesce a dare un valore fortissimo alla quotidianità di questi giovanissimi affetti da autismo regalando loro la prospettiva di un futuro dignitoso". I ragazzi del Tortellante, che alternano al lavoro in laboratorio anche diversi progetti di autonomia guidati da un team scientifico, si possono dire ormai navigati, dopo aver incontrato il Presidente Casellati in Senato, il Presidente Mattarella al Quirinale e il Presidente Conte a Montecitorio, eccoli oggi ricevere il saluto del Sommo Pontefice. Dal 2016 il Tortellante si è affermata come una realtà senza precedenti a livello nazionale, con un gruppo di nonne volontarie che affiancano i partecipanti e a loro tramandano la tradizione millenaria delle Rezdore emiliane. I ragazzi hanno la possibilità di svolgere una vera attività lavorativa, agevolata dalla naturale predisposizione delle persone autistiche alle attività routinarie e di precisione, che si rivelano punti di forza in questo mestiere. Ciò consente di ribaltare la loro persistente condizione di ‘disabili’ per diventare parte attiva e produttiva in famiglia, tra i coetanei, nella comunità: visti non più persone ’a carico’ ma come risorse per la società.