"La biblioteca è un mondo da scoprire, e credo che sia importante farlo conoscere e amare. Perché nella biblioteca c’è la nostra storia, ci siamo noi", dice Maria Elisa Agostino, nuova direttrice della Biblioteca Estense Universitaria di Modena (che è parte delle Gallerie Estensi, guidate da Alessandra Necci). Nei mesi scorsi, Grazia Maria De Rubeis – già direttrice dell’Estense – ha preso servizio a Ferrara, come dirigente del Servizio biblioteche del Comune, quindi è avvenuto l’avvicendamento al vertice della storica biblioteca nazionale modenese. "Per me è un onore poter guidare questa istituzione culturale che è un riferimento, non solo in ambito nazionale", ci ha detto la dottoressa Agostino, a margine della presentazione della mostra sui disegni di ‘Bobi’ Bazlen, nella sala Campori.
Originaria di Roma, Maria Elisa Agostino è laureata in Lettere (indirizzo Storia dell’arte) e si specializzata alla Scuola per Archivisti e Bibliotecari della ‘Sapienza’. Nel 2017 è iniziato il suo percorso come funzionaria negli istituti del Ministero della Cultura: "La mia prima sede è stata Parma, alla Biblioteca Palatina, poi dal 2021 sono passata all’Estense di Modena, con la responsabilità del fondo antico a stampa". La Biblioteca Estense è un enorme giacimento culturale: il suo patrimonio di libri e documenti si aggira sul milione di esemplari, fra cui spiccano 11mila manoscritti, più di mille incunaboli, 13mila cinquecentine, oltre a edizioni del ‘600 e ‘700. Il tesoro dei tesori è la celebre Bibbia di Borso d’Este, custodita in un forziere ed esposta solo in speciali occasioni per la sua delicatezza. Di grande pregio sono le raccolte musicali, con spartiti dei compositori che furono accolti alla corte estense, e la sezione di antiche mappe come la Carta del Cantino, il planisfero del primo ‘500 che, a una manciata di anni dalle scoperte di Colombo, già mostrava l’America come territorio a sé stante. "Sono meraviglie che il mondo ci invidia – ricorda la direttrice –. Ci arrivano richieste di prestiti da ogni continente, ma questi materiali fragili non possono essere spostati troppo spesso". Peraltro già milioni di pagine sono state digitalizzate per essere consultate agevolmente anche da remoto attraverso l’Estense Digital Library. Custodire e studiare queste preziose testimonianze è un lavoro di squadra che coinvolge tutti i funzionari e i dipendenti : "Credo che uno dei primi requisiti per lavorare in biblioteca sia proprio la passione e la capacità di trasmetterla. Il bello di una biblioteca è la stratificazione, unita al confronto, la possibilità di ritrovarvi temi e argomenti che ci accompagnano da secoli". Le perle dell’Estense sono conosciute anche al di là dell’oceano: "Perfino la Morgan Library di New York ha pubblicato un post sui social in cui confronta un suo manoscritto con il Libro d’ore di Renata di Francia, custodito qui", aggiunge Maria Elisa Agostino. Ma forse non tutti i modenesi sanno quanta bellezza hanno accanto a casa...
Le Gallerie Estensi propongono dunque speciali visite guidate alle sale storiche della biblioteca: vengono effettuate ogni mezz’ora dal martedì al giovedì, dalle 14.30 alle 17.30, e il venerdì e sabato mattina dalle 9 alle 13, e sono comprese nel biglietto d’ingresso alle Gallerie. "Alcuni vengono, magari con qualche ritrosia, ed escono ammirati. Ci dicono che non avrebbero mai immaginato tanta bellezza", conclude la direttrice. Allora, è tempo di (ri)scoprirla.